Le ASL e la Questione Amianto: Responsabilità Eluse e Leggi Ignorate ?

Molto spesso le ASL territoriali, sollecitate dai cittadini tramite regolare esposto per richiedere il controllo di manufatti e tetti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, eludono i propri obblighi dichiarando incompetenza o fornendo risposte evasive. Sfuggono così alle responsabilità chiaramente definite dalla legge ?

L’antefatto

Già nel 2017, lo Sportello Amianto Nazionale ha condotto una ricerca che ha rivelato una realtà sconcertante: molte ASL in Italia, incaricate di proteggere la salute pubblica, sembrerebbero non rispettare appieno i propri obblighi in materia di gestione e controllo dell’amianto in riferimento ai censimenti regionali. Lo studio mirava a verificare se le ASL avessero adempiuto all’obbligo di rendere pubblici i dati relativi ai censimenti in “autonotifica”, ovvero le segnalazioni pervenute dai cittadini riguardo alla presenza di amianto, come richiesto dai vari piani regionali amianto. I risultati hanno evidenziato una diffusa elusione e negligenza da parte di questi enti, che spesso non solo non pubblicano i dati, ma dimostrano un atteggiamento di disinteresse nei confronti delle segnalazioni dei cittadini​

Gia da allora quindi le ASL avevano dimostrato disinteresse nella gestione di un problema di loro competenza che per come dimostra la ricerca dello Sportello Amianto Nazionale che ha raccolto numerose risposte da parte delle ASL di tutta Italia, molte di queste dichiaravano che i dati non sono pubblici o che i registri sono in fase di aggiornamento, mentre altre scaricavano la responsabilità della pubblicazione su altri enti, fornendo indirizzi inesistenti o errati per l’accesso ai dati​. (Visualizza la ricerca 2017 condotta dallo Sportello Amianto Nazionale)

Nel tempo, lo Sportello Amianto Nazionale, monitorando costantemente la situazione, ha scoperto che, anche nei casi in cui le ASL avevano reso disponibili landing page pubbliche per la consultazione dei dati, queste informazioni spesso non erano veritiere. In molti elenchi, infatti, comparivano tetti già bonificati o valutazioni di rischio incoerenti, che sembravano più frutto di un semplice copia e incolla che di un accertamento reale. Questo è stato riscontrato in più occasioni con prove evidenti, come nel caso di un tetto che risultava nei tabulati con una valutazione di rischio congruente a un buono stato, mentre in realtà era stato già rimosso a seguito di un’ordinanza contingibile e urgente del Sindaco per pericolo per la salute pubblica, smentendo così chiaramente il dato pubblicato e rendendo completamente vana quel poco di “mappatura” che il ministero dichiara, dal momento che e’ costruita su due base dato definite: Le mappature regionali dove presenti e i dati di censimento in autonotifica che le ASL passano alle regioni che recapita al Ministero di competenza

Ma veniamo al fatto 2024 e a quanto accade spesso quando un cittadino secondo legge formula un esposto all’ASL ente competente al controllo per intervenire e verificare l’eventuale pericolo per la salute pubblica derivante dalla presenza di un manufatto in cemento amianto.

Quando un cittadino segnala la presenza di amianto degradato, si tratta di un gesto di responsabilità civile che punta a proteggere la salute pubblica. La segnalazione non è un atto isolato, ma richiama un obbligo preciso che la legge attribuisce alle ASL (Aziende Sanitarie Locali): quello di intervenire per verificare il rischio e, se necessario, agire per mitigare il pericolo. Tuttavia, nonostante le chiare disposizioni normative, le ASL spesso eludono questa responsabilità, rimandando la palla ai proprietari degli edifici o minimizzando il rischio, specialmente quando si tratta di amianto in matrice compatta.

La Legge Parla Chiaro e dice che le ASL Devono Intervenire

Il Decreto Ministeriale del 6 settembre 1994 e il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017, noto come Decreto LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), stabiliscono chiaramente che le ASL hanno il compito di intervenire in caso di segnalazioni riguardanti la presenza di amianto. In particolare, il Decreto LEA del 2017 specifica che le ASL sono responsabili del controllo sia dell’amianto in matrice friabile che di quello in matrice compatta (testo allegato 1 Punto B10 Decreto LEA). Questo significa che, indipendentemente dal tipo di amianto, l’ASL deve intervenire per valutare il rischio e garantire la sicurezza pubblica​ (Decreto LEA)

Questo obbligo si attiva automaticamente quando un cittadino presenta un esposto segnalando un possibile pericolo. L’ASL non può ignorare o minimizzare la segnalazione; al contrario, è tenuta a eseguire una valutazione accurata e, se necessario, ordinare la bonifica del sito. La legge non lascia spazio a interpretazioni restrittive: il compito delle ASL è quello di proteggere la salute pubblica, indipendentemente dal tipo di amianto presente.

La Realtà delle Risposte delle ASL dimostrano un Problema Diffuso

Purtroppo, la pratica racconta spesso una storia diversa. Prendiamo il caso di un esposto presentato all’ASL Roma (uno dei tanti che vengono recapitati per copia conoscenza allo Sportello Amianto Naizionale), in cui un cittadino ha segnalato la presenza di potenziale amianto degradato e chiede all’ASL di intervenire per controllare se tale manufatto possa arrecare pericolo alla salute pubblica e alla salute dei lavoratori che insistono nello stabile. La risposta dell’ASL è quantomeno bizzarra se non deludente: l’ente ha dichiarato che per salvaguardia del dirigente chiamato in essere che sarebbe poi segnalato o richiamato a coprire spese relative all’intervento di verifica qualora i pericoli non sussistessero, la responsabilità di valutare lo stato di conservazione dell’amianto spetta al proprietario dell’immobile, e che l’ASL interverrebbe solo in caso di amianto friabile, non avendo nessuna pompetenza sulle verifiche dell’amianto di matrice compatta.

Questa risposta non solo ignora il dettato del Decreto LEA, con motivazioni quantomeno discutibili, ma sottovaluta gravemente i rischi associati anche all’amianto compatto qualora degradato. Anche se meno friabile, l’amianto in matrice compatta può degradarsi e liberare fibre pericolose, rappresentando una minaccia significativa per la salute pubblica e questo e’ ben definito dalle leggi dello Stato. Percio’ appare evidentemente sancito per legge che l’obbligo di vigilanza e intervento da parte delle ASL si estende a tutti i tipi di amianto, e non può essere eluso con giustificazioni basate su distinzioni che la legge non contempla.

Fabrizio Protti Presidente Sportello Amianto Nazionale

Protti (Sportello Amianto Nazionale) : Un Appello alle Istituzioni

Le ASL devono comprendere che ogni esposto presentato da un cittadino è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La legge è chiara: quando c’è il sospetto di un pericolo derivante dall’amianto, sia esso friabile o compatto, le ASL hanno l’obbligo di intervenire. Non si tratta solo di rispettare le norme, ma di garantire la sicurezza di tutti.

“Faccio un appello al Ministero della Salute e alle Regioni, che supervisionano le attività delle ASL, affinché si assicurino che queste ultime rispettino pienamente i propri obblighi e lo facciano con la dovuta responsabilità. Le segnalazioni dei cittadini devono essere prese sul serio e seguite da azioni concrete. Se le segnalazioni risultassero incaute o infondate, suggerisco di introdurre un sistema di sanzioni a carico del cittadino che ha richiesto un intervento ingiustificato, per scoraggiare le segnalazioni “fantasma” o fatte per “dispetto”. Tuttavia, è evidente che non si possono addurre motivazioni economiche per giustificare la mancata azione su questioni che la legge assegna chiaramente alla responsabilità delle ASL. Le eventuali difficoltà economiche possono essere affrontate con un sistema sanzionatorio serio, rivolto sia a chi possiede amianto degradato e non ha ottemperato all’obbligo di autonotifica, rendendo necessario un intervento di controllo, sia al cittadino millantatore, qualora il pericolo risulti inesistente. Solo così sarà possibile proteggere efficacemente la salute pubblica e ristabilire la fiducia nelle istituzioni sanitarie. L’amianto è un nemico silenzioso, e solo con un impegno deciso e trasparente da parte delle ASL potremo sconfiggerlo” dichiara Fabrizio Protti Presidente dello Sportello Amianto Nazionale

Enquire now

Give us a call or fill in the form below and we will contact you. We endeavor to answer all inquiries within 24 hours on business days.