Protti fa eco a Gava: “Serve un Tavolo Interistituzionale ‘Vero’ per risolvere il problema amianto”

Lo Sportello Amianto Nazionale esprime il proprio apprezzamento e pieno sostegno all’Onorevole Viceministro Vannia Gava che, intervenendo all’Asbestos International Forum 2024, organizzato alla Camera dei Deputati dall’Ente presieduto da Fabrizio Protti, in nome della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in rappresentanza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha ribadito con forza la centralità della questione amianto e l’urgente necessità di riattivare un Tavolo Interistituzionale, che per anni non ha dato i risultati attesi. (Articolo Ministero dell’Ambiente)
L’Onorevole Gava ha riconosciuto che è necessario interrompere la situazione di stallo amministrativo, organizzativo e tecnico, rivendicando l’impegno concreto del Governo per riprendere un percorso di coordinamento che consenta di superare anni di inefficienza. “La lotta all’amianto – ha dichiarato Gava – non può più essere rinviata e deve essere affrontata con misure concrete e una strategia interministeriale strutturata. Il Governo è pronto a riattivare il Tavolo Interministeriale per affrontare il problema con azioni coordinate ed efficaci”.
Fabrizio Protti, Presidente dello Sportello Amianto Nazionale, plaude a queste parole, che segnano una svolta fondamentale. Secondo la sua interpretazione, vi è finalmente una volontà politica che, con buon senso e determinazione, è pronta a valutare e rivalutare le inefficienze della burocrazia e dell’amministrazione, ponendo in discussione modelli e delegati che hanno governato la gestione e la risoluzione del problema dal 1992 ad oggi, con risultati difficilmente interpretabili come efficienti e performanti.
Per Protti, una classe politica pronta a porsi nella posizione, talvolta scomoda, di ridisegnare il modello gestionale adottato finora, valutando oggettivamente processi, colpe e soluzioni, e che pone l’attenzione su ciò che realmente serve, ovvero una vera governance interministeriale capace di uscire dall’inerzia amministrativa degli ultimi decenni, rappresenta l’auspicio di un punto di ripartenza. Lo Sportello Amianto Nazionale si mette completamente a disposizione per questo obiettivo, in nome della tutela della salute e dell’ambiente nei luoghi di vita e di lavoro.
AMIANTO: 35 ANNI DI INEFFICIENZA E IL FALSO MITO DEL MINISTERO DELLA SALUTE CAPOFILA
L’Italia ha bandito l’amianto con la Legge 257/1992, ma dopo 35 anni la situazione è pressoché immutata. Dati ufficiali, pubblicati recentemente nel VIII rapporto ReNaM dell’INAIL e nelle indagini condotte dall’ISS, stimano che oltre 100.000 persone siano morte per malattie direttamente connesse all’amianto o asbesto-correlate, dai dati e dalle analisi dei bilanci sanitari negli anni, emerge poi che i costi sanitari spesso per accompagnare a fine vita, i nostri concittadini, abbiano superato i 100 miliardi di euro e che più di 30 milioni di tonnellate di amianto siano ancora presenti sul territorio (Ricerca Sportello Amianto Nazionale), senza calcolare ulteriormente i costi assicurativi a carico dello Stato generati dai contenziosi legittimi. Se l’attuale inerzia amministrativa, tecnica e operativa dovesse proseguire, l’orizzonte di risoluzione del problema è stimato in almeno un secolo, con un bilancio futuro di oltre 100.000 nuovi decessi e oltre 200 miliardi di costi per la sanità pubblica e ulteriori contenziosi.
Secondo Fabrizio Protti, questa impasse è il risultato di un “disegno” istituzionale disattento, che ha delegato la gestione a una macchina amministrativa, tecnica e di coordinamento inadeguata e inefficace. Il Ministero della Salute ha assunto impropriamente un ruolo di capofila, imponendo una pletora di consulenti e funzionari impreparati nel coordinamento con gli altri ministeri e strutture coinvolte. Questo errore ha prodotto un modello inefficace, che non ha portato a nessun avanzamento significativo: il coordinamento delle attività è stato inesistente e il problema è rimasto fuori da qualsiasi strategia organica di governo.
IL MINISTERO DELLA SALUTE NON È MAI STATO DESIGNATO COME CAPOFILA NELLA GESTIONE DELL’AMIANTO
La gestione dell’amianto in Italia è una questione interministeriale, come ribadito sia da Protti che da Gava e come de facto sancito dall’Europa che pone la Direttiva Amianto (UE) 2023/2668 come passo significativo verso una maggiore sicurezza sul lavoro e una riduzione dell’esposizione all’amianto, con l’obiettivo di proteggere la salute e il benessere dei lavoratori in tutta l’Unione Europea determinando il driver del coordinamento europeo dei ministeri del Lavoro. Tuttavia, in Italia, per decenni, e ancora oggi il Ministero della Salute ha assunto un ruolo di interlocutore centrale senza alcuna base giuridica a sostegno di questa attribuzione, oggi forse ancora piu’ smentita.
Un’analisi normativa dimostra chiaramente che nessuna legge, decreto o regolamento ha mai attribuito al Ministero della Salute un ruolo di coordinamento esclusivo nella gestione dell’amianto:
- Legge 257/1992 – Il divieto di utilizzo dell’amianto e la gestione interministeriale.
- Il Ministero dell’Ambiente è incaricato della mappatura e bonifica.
- Il Ministero del Lavoro sovrintende alla sicurezza sul lavoro e alle tutele previdenziali.
- Il Ministero dell’Economia gestisce i fondi per le bonifiche.
- Il Ministero della Salute è citato solo per la ricerca sanitaria e la sorveglianza epidemiologica, senza alcun ruolo di coordinamento generale.
- Decreto Ministeriale 6 settembre 1994 – La gestione delle bonifiche è stata emanata dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero della Sanità, ma non attribuisce alcuna leadership gestionale a quest’ultimo.
- Accordo Stato-Regioni del 2001 – Ha stabilito che la sorveglianza epidemiologica e la presa in carico sanitaria dei lavoratori esposti all’amianto siano di competenza regionale, istituendo il Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNaM) presso l’INAIL.
- Piano Nazionale Amianto 2013 – Il Piano Nazionale Amianto, mai ufficialmente adottato, prevedeva una strategia interministeriale, suddividendo le competenze tra Ambiente, Lavoro e Salute, ma non ha mai avuto applicazione concreta e secondo Protti rappresenta l’esempio di un documento scomposto, figlio di un sistema condotto probabilmente ad “usocapione” mai ufficialmente adottato, simbolo una strategia interministeriale scomposta e inefficace.
- Verbale di attivazione del Tavolo Interministeriale sull’Amianto – Non ha mai sancito un ruolo di capofila per il Ministero della Salute che però de facto si è surrogato il diritto di dettare la strategia e l’assenza di una regia operativa chiara ha alimentato ritardi e inefficienze.
SERVE UN TAVOLO INTERISTITUZIONALE “VERO” PER RISOLVERE IL PROBLEMA
L’impegno espresso dall’Onorevole Vannia Gava per la riattivazione del Tavolo Interministeriale deve rappresentare un punto di svolta per uscire dall’impasse. Secondo Protti, la soluzione è una governance interministeriale strutturata, che abbia le seguenti caratteristiche:
- Coordinamento affidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
- Obiettivi chiari e vincolanti, definiti su un orizzonte temporale preciso.
- Ruoli e responsabilità definiti per ogni Ministero coinvolto.
- Verifica costante delle performance.
- Sblocco delle risorse economiche per accelerare le bonifiche.
“Il tempo delle filosofie delle autoreferenzialità, dei baronati in materia, dei non detti e della primogenitura di strutture inefficienti scoordinate e sorde, totalmente incapaci di lavorare in Team deve finire” – conclude Protti. “Abbiamo bisogno di una regia chiara, di uomini dello Stato trasversali, capaci e coordinati, e di professionisti che operino con un vettore espressamente votato alla sintesi, alla performance e al lavoro di team, regolamentato solo sui risultati. Solo rispettando questi valori, riconosceremo il dovuto rispetto alle migliaia di vittime: lavorando per risolvere senza perdere ulteriore tempo”.
Lo Sportello Amianto Nazionale si mette a disposizione per supportare questo processo, con l’obiettivo di cambiare lo scenario ereditato in questi 35 anni, collaborare con le istituzioni e vigilare attentamente su ogni progresso, con la collaborazione di tutti gli enti dello stato che ogni giorno raccolgono successi, supportando questa collaborazione pubblico/privata insieme allo Sportello Amianto Nazionale.
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