Dalla collaborazione con lo Sportello Amianto Nazionale nasce “WASTUDY” l’osservatorio permanente dei rifiuti speciali che aiuta a comprendere prezzi e flussi
Nell’arco della nostra vita di ente del terzo settore che esercita un ruolo di sintesi e soccorso nel piano strategico e decisorio dedicato sia ai Cittadini che agli Enti dello Stato, mutuando una profonda interazione e collaborazione con le Strutture Pubbliche di ogni livello, siamo stati interpellati più volte da Enti dello Stato e da Ministeri per condurre indagini e investigazioni sul ciclo dei rifiuti contenenti amianto.
L’interesse nella pianificazione nazionale di una gestione del rifiuto, di qualsiasi natura, passa per la costruzione di impianti adeguati al recepimento e progettati con i massimi criteri di sicurezza, di cui lo Sportello Amianto Nazionale è fermo sostenitore. Tutto ciò deve tenere conto di piu’ variabili nella costruzione degli studi di fattibilità: Quantità/Tipologia/difficoltà di gestione/flussi e anche dal prezzo medio di riferimento. Senza tutti questi elementi ogni strategia a breve, medio e lungo termine resta congettura e non può essere messa a terra dagli attori preposti. Questo in linea di principio è alla base della costruzione e posizionamento di un qualsiasi progetto, sia pubblico che privato, e a maggior ragione in Italia, dal momento che lo Stato non accoglie rifiuti in discariche o impianti di proprietà pubblica che quindi potrebbero eventualmente determinare una dinamica di gestione votata a criteri di utilità sociale piu’ che al profitto, diventa una determinante per l’interazione pubblico privata nello studio di piani strategici. Il ciclo dello stoccaggio e dello smaltimento dei rifiuti in Italia è in gran parte delegato all’impresa privata, che deve garantire allo Stato il rispetto di norme e regolamenti, assicurando non solo la totale sicurezza progettuale e strutturale dell’impianto che costruirà, ma anche la gestione con i massimi criteri di sicurezza. Ciò è necessario per garantire la salubrità degli ambienti di vita e di lavoro non solo per il personale delle discariche, degli impianti di stoccaggio e di trasformazione dei rifiuti, in cui il principio di “end waste” è già normato e industrializzato, ma anche per le collettività che vivono in prossimità dell’impianto. Nel caso dell’amianto il 99% degli impianti preposti alla messa in sicurezza presenti sul territorio è di esclusiva gestione privata.
Trattare o stoccare rifiuti, quindi, deve essere fatto, condotto e gestito in massima sicurezza e noi dello Sportello Amianto Nazionale lottiamo ogni giorno per questo assicurandoci che venga fatto da operatori competenti e qualificati, costantemente controllati nel loro operato dagli organi preposti.
In ambito di gestione dei rifiuti, di qualsiasi natura e tipo, la mutualità tra pubblico e privato è il format adottato dallo Stato Italiano. Stoccare, lavorare, trattare rifiuti è un business: L’impresa lo può fare a condizione che lo faccia in sicurezza. Tutto il resto, per come è determinata la legislazione attuale, è e resta filosofia e noi dello Sportello Amianto Nazionale siamo per la praticità nel rispetto delle regole, per tutelare la salute pubblica e avanzare con la prevenzione primaria.
Nel caso dell’amianto, noi dello Sportello Amianto Nazionale, da anni, condividiamo le nostre teorie con i governi che si susseguono cercando di essere propositivi e pragmatici, esattamente come ogni piano deve essere per funzionare. Queste teorie passano da analisi delle necessità e strategie chiare e concrete di messa a terra di progettualità complesse che garantiscano altissimi standard qualitativi per la tutela della salute e della sicurezza e importanti performance evolutive per la risoluzione veloce dei problemi. Studi ed analisi multisettoriali determinate attraverso una profonda conoscenza dei campi di operatività e non solo della materia amianto, lavoro costante perpetrato con osservatori dinamici permanenti da noi costruiti tra pubblico e privato in osservanza delle buone pratiche per il bene comune, passando dall’estensione del problema, dalla gestione del rischio e dal costo del danno per costruire valutazioni oggettive multidisciplinari e soluzioni pratiche convenienti performanti per la salvaguardia di salute, ambiente e tutela della vita.
La situazione Amianto, oggi, 2025, è ancora complessa : In sintesi, in Italia abbiamo ancora 30 milioni di tonnellate di amianto di varia natura sul territorio.
Questa quantità corrisponde a circa 1 miliardo e 200 milioni di metri quadrati di cemento-amianto di copertura. Il resto è suddiviso in tipologie varie, da molto pericolose a difficilmente gestibili. Tra le molto pericolose assimiliamo l’amianto friabile, l’amianto contaminato da chimico e l’amianto radioattivo, che, di per sé, sono anche difficilmente gestibili.
La categoria del “difficilmente gestibile” è incrementata dall’amianto contaminato da organico e da altre categorie degradabili o mutabili.
Ognuna di queste categorie di rifiuti contenenti amianto, specificatamente identificate con codici europei del rifiuto, necessita di impianti (Per ora in Italia solo di stoccaggio – discarica) che vanno costruiti in base alla complessità del rifiuto che dovranno ospitare, e noi ribadiamo, garantendone la sicurezza sia nella fase di recepimento che nella fase di stoccaggio per tutto il ciclo di conservazione. Questa sicurezza è indispensabile, poiché, come dicevamo, deve garantire la tutela dei lavoratori e delle comunità.
A tutto questo percorso di analisi dello scenario, lo Sportello Amianto Nazionale lavora costantemente, determinando tavoli tecnici permanenti in tutte le sedi e con tutte le discipline, ma soprattutto coadiuvando una rappresentanza collettiva del settore, con l’intento di analizzare in maniera pratica e fattiva le criticità e offrire soluzioni. Soluzioni quantomai necessarie, visto che l’eredità del passato — 30 milioni di tonnellate di materiale che contribuisce ad affliggere ancora l’Italia con 5.000 morti l’anno e più di 3 miliardi annui di costo per la salute pubblica — è destinata ad aumentare in volume e in criticità gestionali.
Questo è particolarmente rilevante se pensiamo alle terre e rocce da scavo e ai rifiuti da demolizione, dove la presenza di amianto risulta essere sopra soglia (100 milligrammi per ogni kg), considerando le recenti e future opere pubbliche che impongono attività estrattive e le sfide del Green Deal con il rinnovo del patrimonio edilizio.
Quindi, riteniamo che sia importante fare la nostra parte e fornire al decisore politico strumenti propedeutici alla risoluzione del problema. Solo con un quadro preciso, approfondito e coordinato, con elementi, analisi e strategie che determinino percorsi pratici, fattivi, sicuri e performanti noi dello Sportello Amianto Nazionale siamo convinti si potrà risolvere il problema in tutta sicurezza e con ritmo. Abbiamo preso parte, perciò in collaborazione con il mondo dell’industria privata, e con i piu’ accreditati enti di statistica, a un progetto di ricerca che riteniamo determinante per comprendere l’attrattiva degli investimenti in ambito rifiuti anche finalizzata alla risoluzione del problema amianto.
Analizzare i prezzi è fondamentale, insieme all’analisi delle quantità, delle loro proiezioni e dei flussi. Creare uno strumento di analisi chiaro, sempre aggiornato e puntuale non solo costituisce un valore aggiunto per l’utente finale (il cittadino, che ha un quadro chiaro del costo di stoccaggio di un determinato rifiuto in impianti sicuri), ma anche un enorme valore nel quadro anamnestico e analitico del problema.
Qualunque sia la strada che lo Stato voglia prendere per la gestione in del rischio amianto ed in particolare per la gestione dello smaltimento, offrire uno strumento utile agli attori tra cui l’impresa chiamata a investire, valutando progettualità e fattibilità, classificando puntualmente anche il prezzo di conferimento, potrà dare l’opportunità di creare attrattiva per gli investimenti e pretendere sicurezza per la salute pubblica.
Da qui, abbiamo proposto e costruito, con alcuni operatori privati (Marazzato) che hanno compreso l’alto valore sociale e con i piu’ qualificati attori del mondo della analisi del dato e della statistica (CERVED) un osservatorio permanente dei prezzi per i rifiuti, di cui siamo curatori della sezione amianto.
Un altro tassello pratico a favore del pubblico, un altro esempio, a nostro avviso, di buona pratica per il rispetto del bene comune e per una coerenza nella costruzione di un futuro che tuteli salute e ambiente. Certamente un’innovazione “MADE SPORTELLO AMIANTO”, che, seppur potrebbe apparire ovvia e che certamente era necessaria, ha preso vita solo oggi grazie all’iniziativa del terzo settore, che ha coinvolto servizi e imprese per costruire uno strumento indispensabile, fluido, vivo e dinamico, e soprattutto già attivo e operativo, completamente assente dalla Legge 257/1992 a disposizione della collettività e di chi del pubblico lo ritenga utile che può essere ulteriormente implementato secondo le esigenze la volontà e l’aiuto dello Stato, senza progetti di ricerca o abstract di pensiero, ma immediatamente e su base solida come solida è la nostra volontà di incidere sulla prevenzione primaria come unico strumento di tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro.