LICATA: Una spiaggia piena di Amianto, messa in sicurezza inadeguata e nessuna bonifica. Le istituzioni Latitano.
Sono Passati 70 Giorni da quando Salvatore Nania Presidente del Coordinamento Nazionale Amianto , insieme a Fabrizio Protti Presidente dello Sportello Nazionale Amianto , si recavano insieme a Nicoletta Casano coordinatrice dello Sportello Nazionale Amianto per la Sicilia e con Dario Tardino portavoce del “Collettivo Controvento” a visitare la spiaggia del quartiere “La Playa” di Licata disseminata di amianto ovunque e ne facevano prima pubblica denuncia davanti al Sindaco e alle istituzioni durante il convegno sulle Mafie di cui erano relatori e successivamente alle autorità competenti ASP, INAIL, COMUNE , PROCURA, FFORZE DELL’ORDINE e MINISTERI, chiedendo l’immediato confinamento dell’area e la bonifica anche in vista della prossima stagione balneare.
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Seguirono appuntamenti tra le istituzioni e i coordinatori siciliani nei quali gli uomini e le donne del CNA e dello Sportello hanno costantemente chiesto l’ applicazione della legge con l’ immediato confinamento statico e dinamico a tutela della salute pubblica e l’ avvio della procedura d’ urgenza per la bonifica per restituire il luogo bonificato prima prima dell’inizio della stagione alla popolazione.
Le Istituzioni sono state più volte sollecitate a tutti i livelli.
Oggi ci troviamo costretti a ribadire che la salute pubblica non è un gioco e lo fa attraverso una lettera lapidaria il Presidente del Coordinamento Nazionale Amianto che chiede ai direttori dell’ASP, al Sindaco , alle autorità competenti se “porre un nastro rosso ” e mettere qualche pezzo di Amianto nei sacchi mentre i bimbi a pochi metri giocano tra le onde sia una situazione di sufficiente sicurezza.
Ciò che è certo, non è la latitanza e la gestione delle istituzioni sopratutto locali , ma ciò che è certo è che quello che appare oggi allo stato dell’arte è una messa in sicurezza probabilmente inadeguata e una situazione di stallo pericolosa per la salute e chi l’ha determinata se pensa che sia sufficiente , probabilmente ha una concezione errata del concetto di pericolosità dell’amianto.
Ciò che ci domandiamo e che domandiamo anche all’ amministrazione di Licata della quale ci siamo messi a disposizione sin da dubito come Sportello Nazionale Amianto per una collaborazione per porre in atto azioni per sconfiggere il problema Amianto , è che se qualcuno come sembra è intervenuto , ponendo quel nastrino e ponendo alcuni pezzi di Amianto nei Big Bag, perchè quello stesso qualcuno non ha immediatamente bonificato l’ area caricando il materiale su un camion abilitato e portandolo in discarica.
- Perchè il materiale è ancora li?
- Quando verrà Rimosso ?
Ci verrebbe da chiedere anche al direttore dell’ASP:
- Dove è il piano di lavoro ?
- Quando l’ amianto verrà rimosso secondo quel piano di lavoro ?
- Chi dell’ufficio dell’APS ha firmato il piano di lavoro accettandolo e di conseguenza ha accettato questa messa in sicurezza come adeguata ?
- Quali le analisi condotte per la restituzione del luogo bonificato alla popolazione ?
Sono domande legittime e spontanee che lo Sportello Nazionale Amianto farà seguire con una raccomandata di regolare accesso agli atti secondo legge 241/90 alla lettera del Presidente del Coordinamento Nazionale Amianto Salvatore Nania, chiedendo alle istituzioni locali e all’ ASP di zona , tutte le delucidazioni del caso, con l’auspicio che questo nostro agire possa essere cosa gradita ad una amministrazione che puntualmente fa della Salute , della Tutela dell’Ambiente e della Legalità la sua bandiera .
Di fatto noi vogliamo aiutare Licata a risolvere il problema come lo vogliono i Licatesi e ci auguriamo anche i loro amministratori.
Ecco il testo della lettera del Presidente del CNA Salvatore Nania
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