L’abbandono di amianto lungo le strade: un crimine che va punito

L’abbandono di rifiuti contenenti amianto, come lastre di eternit o altri materiali in disuso, è un fenomeno sempre più diffuso in Italia e rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica e l’ambiente. Questo problema si manifesta soprattutto lungo le strade, nelle campagne e nelle periferie, dove vengono scaricati illegalmente questi materiali tossici che richiedono particolari modalità di smaltimento.

L’amianto è una sostanza estremamente pericolosa. Nonostante il suo utilizzo sia stato bandito in Italia nel 1992, a causa della sua comprovata cancerogenicità, grandi quantità di questo materiale sono ancora presenti sul territorio italiano. Secondo diverse stime, sono ancora milioni i metri cubi di amianto che non sono stati adeguatamente smaltiti, lasciando spazio a episodi di abbandono illecito che espongono la popolazione a gravi rischi sanitari.

Quantità di rifiuti abbandonati e rischi connessi

Il fenomeno dell’abbandono di amianto lungo le strade è difficile da quantificare con precisione, ma alcune indagini e ricerche condotte negli ultimi anni hanno rilevato migliaia di segnalazioni su tutto il territorio nazionale. Solo nel 2021, Legambiente ha registrato oltre 2.000 casi di abbandono di materiali contenenti amianto lungo le strade o in aree rurali. In molte regioni italiane, come Puglia, Campania e Calabria, il problema è particolarmente diffuso.

I rifiuti contenenti amianto abbandonati possono rilasciare fibre nell’aria se esposti agli agenti atmosferici o se manomessi. Le fibre di amianto, se inalate, possono causare gravi patologie respiratorie, tra cui il mesotelioma, il cancro ai polmoni e l’asbestosi. Il pericolo è ancora più elevato quando i materiali sono esposti a intemperie o vandalismo, poiché accelerano il degrado e favoriscono il rilascio di fibre.

Modalità di segnalazione dell’amianto abbandonato

La legge italiana prevede precise modalità di segnalazione per i cittadini che si imbattono in materiali contenenti amianto abbandonati sul territorio. Ai sensi del D. Lgs. 152/06, i rifiuti, compresi quelli contenenti amianto, trovati su strade pubbliche, aree private soggette a uso pubblico, spiagge o rive di corsi d’acqua, sono classificati come rifiuti urbani. In questo contesto, il Comune è responsabile della rimozione e della bonifica dell’area.

I cittadini possono effettuare una segnalazione rivolgendosi direttamente al Sindaco del Comune di competenza o alla polizia locale. Le segnalazioni possono essere presentate di persona, per iscritto o tramite piattaforme online messe a disposizione da alcuni Comuni. È essenziale fornire informazioni dettagliate sulla localizzazione dell’area, la tipologia del materiale e la sua quantità, preferibilmente corredando la segnalazione con fotografie o video.

Se il Comune non dovesse intervenire tempestivamente, il cittadino può segnalare il caso al Dipartimento di prevenzione della ASL o, in casi estremi, alla Procura della Repubblica.

Obblighi di bonifica e ruolo del Comune

Il Comune, una volta ricevuta la segnalazione, è tenuto a identificare l’area interessata e a valutare la quantità di amianto abbandonato. Se il responsabile dell’abbandono viene individuato, il Comune emette un’ordinanza che obbliga il trasgressore alla rimozione del materiale entro un termine stabilito. In caso di mancata individuazione del responsabile, o se quest’ultimo non adempie ai suoi obblighi, il Comune procederà d’ufficio, incaricando una ditta specializzata nella bonifica dell’amianto, iscritta all’Albo dei Gestori Ambientali.

Queste ditte devono seguire specifici protocolli per la rimozione e il trasporto dei materiali, utilizzando personale qualificato e attrezzature idonee per evitare la dispersione di fibre di amianto nell’ambiente.

Il pericolo dell’amianto abbandonato: una minaccia per la salute pubblica

L’amianto abbandonato rappresenta un pericolo invisibile ma concreto. Le fibre di amianto possono rimanere sospese nell’aria per lungo tempo e, se inalate, sono causa di gravi malattie. L’esposizione a lungo termine è particolarmente rischiosa e può manifestarsi anche dopo decenni dall’inalazione. Le zone rurali o le periferie, dove questi rifiuti vengono più frequentemente scaricati, sono particolarmente vulnerabili poiché spesso mancano di adeguati sistemi di sorveglianza e controllo.

Un problema di gestione e prevenzione

L’abbandono di materiali contenenti amianto è facilitato dalla complessità e dai costi associati alla corretta bonifica e smaltimento di questi rifiuti. In molti casi, privati cittadini e piccole imprese scelgono di disfarsi illegalmente dell’amianto per evitare le spese connesse allo smaltimento legale. Questo comportamento irresponsabile non solo mette a rischio la salute pubblica, ma incrementa anche i costi per le amministrazioni locali, che sono obbligate a intervenire.

Secondo una ricerca del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), il costo per la bonifica e lo smaltimento dell’amianto può variare tra i 30 e i 50 euro al metro quadro, una cifra che scoraggia molti dal seguire le vie legali. Tuttavia, le sanzioni per l’abbandono illecito di rifiuti contenenti amianto possono arrivare fino a 25.000 euro, oltre a possibili conseguenze penali.

Penale per chi abbandona

In Italia esistono sanzioni penali per chi abbandona rifiuti contenenti amianto. L’abbandono incontrollato di questi materiali è considerato un reato, disciplinato principalmente dal Decreto Legislativo 152/2006 (Codice dell’Ambiente), in particolare nell’articolo 256, che tratta le attività di gestione non autorizzate di rifiuti.

Secondo il D.Lgs. 152/2006, l’abbandono o il deposito incontrollato di rifiuti, inclusi quelli pericolosi come l’amianto, può portare a sanzioni penali. Le pene possono variare a seconda della gravità dell’infrazione:

  • Abbandono di rifiuti non pericolosi: chiunque esercita attività di gestione di rifiuti senza autorizzazione è punito con l’arresto fino a due anni e con l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro.
  • Abbandono di rifiuti pericolosi, come l’amianto: in questo caso, le sanzioni sono più severe. L’arresto può arrivare fino a due anni e l’ammenda varia da 5.200 a 52.000 euro.

Nel caso di abbandono di rifiuti pericolosi da parte di enti o imprese, le sanzioni possono essere maggiori, e in casi estremi, può essere applicata la confisca del veicolo utilizzato per il trasporto e l’abbandono illegale dei rifiuti.

Altri obblighi e sanzioni

Oltre alle sanzioni penali, l’abbandono di amianto comporta anche l’obbligo di bonifica del sito contaminato, a carico del responsabile. Se il responsabile non provvede alla bonifica, il Comune può intervenire in sua vece, con successivo recupero delle somme.

In caso di danno ambientale o rischio per la salute pubblica, possono essere attivate anche altre normative, che prevedono ulteriori pene, inclusi obblighi di riparazione del danno ambientale e restrizioni alle attività dell’impresa coinvolta, se applicabile.

In sintesi, abbandonare amianto non solo comporta gravi rischi per la salute pubblica e per l’ambiente, ma è anche un reato che può portare a sanzioni penali, con conseguenze economiche e legali significative per i trasgressori.

Come prevenire il fenomeno?

Per ridurre l’abbandono illecito di rifiuti contenenti amianto, è necessario agire su più fronti. Da un lato, è fondamentale sensibilizzare i cittadini sui rischi connessi all’amianto e promuovere campagne informative che spieghino l’importanza della corretta gestione e smaltimento di questi materiali. Dall’altro, è essenziale rafforzare i controlli sul territorio, aumentare la sorveglianza e facilitare l’accesso ai servizi di bonifica.

Il Presidente dello Sportello Amianto Nazionale, Fabrizio Protti, ha sottolineato in diverse occasioni l’importanza di intervenire in maniera tempestiva e coordinata per affrontare questa emergenza ambientale. “La protezione delle nostre comunità passa da una gestione efficace e rapida dei rifiuti contenenti amianto. Solo attraverso una collaborazione tra cittadini e istituzioni possiamo arginare il fenomeno dell’abbandono illegale e proteggere la salute pubblica.”

L’abbandono di rifiuti contenenti amianto lungo le strade italiane è un problema serio e in crescita, che richiede un impegno concreto da parte delle autorità locali, delle aziende specializzate e dei cittadini stessi. Solo attraverso una corretta gestione, una maggiore sensibilizzazione e l’applicazione rigorosa delle normative vigenti sarà possibile ridurre i rischi per la salute pubblica e per l’ambiente.

Proteggere la popolazione dall’esposizione all’amianto non può più essere una questione rimandata, ma deve diventare una priorità per tutti gli attori coinvolti.

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