ISS presenta rapporto Mortalità/Amianto in Italia (2010-2020)

Lo studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha analizzato l’impatto dell’amianto sulla mortalità in Italia, concentrandosi in particolare sul mesotelioma maligno, una delle principali patologie legate all’esposizione all’amianto. Questo rapporto, pubblicato nel 2024, copre il decennio 2010-2020 e rappresenta un aggiornamento essenziale per comprendere l’andamento di questa grave malattia.

Durante il periodo studiato, il mesotelioma maligno ha causato la morte di 16.993 persone in Italia, con un tasso di mortalità pari a 3,79 per 100.000 abitanti tra gli uomini e 1,1 tra le donne. In particolare, il 72% dei decessi ha riguardato la popolazione maschile, riflettendo una maggiore esposizione professionale all’amianto in settori come l’edilizia e l’industria pesante. Tuttavia, il trend temporale mostra una leggera diminuzione, specialmente nella popolazione più giovane (sotto i 50 anni).

Le regioni del Nord Italia, come Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria, continuano a registrare tassi di mortalità superiori alla media nazionale. Queste aree sono storicamente legate all’industria dell’amianto e presentano ancora importanti sfide in termini di bonifica e prevenzione. Il rapporto evidenzia che in 375 comuni italiani la mortalità per mesotelioma maligno è stata significativamente più alta rispetto alle attese, sottolineando la persistenza dell’esposizione all’amianto, sia a livello occupazionale che ambientale.

Un aspetto critico riguarda il mesotelioma maligno diagnosticato in persone sotto i 50 anni di età. Anche se rappresentano una piccola percentuale del totale (circa 1,6%), questi casi suggeriscono esposizioni avvenute durante l’infanzia o l’adolescenza, spesso in contesti non occupazionali ma ambientali. Sei comuni italiani, tra cui Milano, Napoli, Broni e Casale Monferrato, hanno registrato un eccesso significativo di mortalità in questa fascia d’età, rappresentando possibili casi di esposizione ambientale o familiare.

Un altro dato allarmante riportato nel rapporto riguarda la frazione attribuibile all’amianto dei decessi per tumore ovarico, stimata oltre il 30% nei comuni lombardi con esposizione nota ad amianto. Questo pone in evidenza non solo la pericolosità dell’amianto nel causare mesotelioma, ma anche il suo ruolo nel contribuire a una più ampia gamma di malattie oncologiche.

Lo studio sottolinea l’importanza di continuare la sorveglianza epidemiologica e di rafforzare gli interventi di bonifica ambientale e assistenza sanitaria. In particolare, il progetto SEPRA, finanziato dall’INAIL, mira a fornire supporto ai malati e alle loro famiglie, oltre che a prevenire ulteriori esposizioni.

Nel complesso, questo rapporto rappresenta un’importante risorsa per comprendere l’impatto duraturo dell’amianto sulla salute pubblica in Italia, evidenziando l’importanza di un impegno costante per mitigare i rischi legati all’esposizione, sia passata che presente.

Qui il rapporto integrale

Enquire now

Give us a call or fill in the form below and we will contact you. We endeavor to answer all inquiries within 24 hours on business days.