EPA IN AUDIZIONE AL SENATO USA DOPO AMIANTO RUSSO CON TRUMP NEL LOGO
I giornali Europei parlano a Spot e rischiano di fare allarmismo. É indubbio che la posizione di EPA non sia chiara e perciò il Senato americano chiama in audizione i vertici di EPA dopo che una azienda russa che produce amianto ha inventato un logo impresso sui sacchetti di crisotilo con il viso di Trump.
Lo Sportello Amianto Nazionale ha chiesto e ottenuto le registrazioni delle audizioni di EPA presso la Commissione del Senato degli Stati Uniti e vogliamo in questo articolo chiarire cosa sta accadendo, quali le posizioni di EPA e su cosa forse e meglio che i governi anche Europei prendano una decisione.
Andrew Wheeler, amministratore esecutivo dell’EPA, ha testimoniato in udienza al Senato per la prima volta da quando è subentrato all’agenzia proprio per chiarire la posizione di EPA.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente sta avanzando una proposta che richiederebbe alle aziende di ottenere l’approvazione EPA per fabbricare e importare l’amianto, una mossa che i funzionari dicono “chiudere la porta” sugli usi dell’amianto che potrebbero riprendere in qualsiasi momento secondo la legge americana corrente.
Una norma proposta dall’EPA afferma che l’agenzia ha identificato diverse aree in cui l’amianto non è più utilizzato, come i materiali per il tetto, e richiederebbe che qualsiasi azienda che voglia fabbricare o importare l’amianto a tale scopo debba avvisare l’agenzia almeno 90 giorni in anticipo.
Gli usi per l’amianto che la regola copre non sono illegali neppure oggi e oggi non sono neppure regolamentati.
L’EPA ha vietato tassativamente alcuni usi per l’amianto, come l’isolamento a spruzzo, ma l’EPA ricorda e sottolinea che ad oggi di fatto l’importazione di Amianto negli USA non é regolamentata perché il divieto della maggior parte dei prodotti contenenti amianto proposto nel 1989 è stato successivamente annullato da diverse sentenze di corte d’appello federale che hanno riaperto la strada all’importazione di migliaia di prodotti contenenti amianto
Molte aziende hanno volontariamente smesso di utilizzare i prodotti, ma Nancy Beck, vice assistente amministratore dell’ufficio EPA per la sicurezza chimica sostiene che con l’attuale legislazione e le sentenze di corte, senza regole precise, si potrebbe ricominciare a utilizzare amianto in centinaia di applicazioni in qualsiasi momento.
“Stiamo davvero chiudendo la porta su quegli usi che per ora non sono battuti per la diminuzione di nuovi insediamenti estrattivi e produttivi di amianto nel mondo, ma che vista la pressione all’esportazione di Russia e Cina potrebbero riprendere senza alcun problema perché di fatto non c’è nulla che impedisca loro di iniziare”, ha detto Nancy Beck incalzata dalle domande della commissione.
La Dottoressa Beck ha detto che, anche se l’amianto non viene più utilizzato per cose come piastrelle per pavimenti in VinilAmianto, tubi coibentanti o materiali per tetti, non c’è nulla che impedisca alle aziende di riprendere a utilizzare quei materiali includendo senza alcuna restrizione l’amianto in qualsiasi momento nelle proprie produzioni e importazioni
“Se qualcuno volesse iniziare a farlo non c’è nulla che possa impedirglielo, incalza anche il direttore di EPA , quindi volevamo guardare l’intero panorama e assicurarci che se qualcuno volesse iniziare a utilizzarlo di nuovo, saremmo in grado di valutarlo”, hanno ribadito entrambi in commissione Senato.
“É necessario però fare chiarezza” commenta Protti che si associa all’intera comunità internazionale e che prosegue “perché potrebbe sembrare che la regola venduta come regolamentazione necessaria laddove vige una sostanziale “deregolamentazione” potrebbe invece aprire le porte per dare ad alcune aziende quell’approvazione che l’EPA invece potrebbe e dovrebbe vietare completamente chiudendo definitivamente le porte degli USA all’amianto per i chiarissimi rischi per la salute. Perciò l’eventuale regolamentazione non può e non deve essere un cavallo di Troia per produttori di morte che poi verosimilmente potremmo ritrovarci sul mercato Europeo, figli di qualche trattato internazionale sul libero commercio con gli USA“.
Negli USA come nel mondo è acclarato come l’inalazione dell’amianto può aumentare il rischio di cancro ai polmoni, secondo il “Centers for Disease Control” e le persone che lavorano con l’amianto hanno anche maggiori probabilità di sviluppare problemi polmonari e malattie mortali quali il mesotelioma che oramai in letteratura medica è chiaramente riconducibile solo all’inalazione di fibre di amianto.
Uno studio della stessa EPA presentato nel 2017 afferma che tra 12.000 e 15.000 americani muoiono ogni anno di malattie legate all’amianto. ( Studio dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) nel centro di Washington, D.C., 2 aprile 2017).
Venendo al fatto che sta girando sui giornali di mezza Europa ed anche in Italia é stato rilanciato dal Corriere della Sera, il gruppo di audizione ha anche sottolineato che il mese scorso che un’azienda russa che è uno dei più grandi produttori di amianto del mondo ha impresso il volto del presidente Donald Trump sulla sua confezione di amianto e pubblicato su Facebook una campagna di ringraziamento a Trump, agli USA e all’ex Amministratore EPA Scott Pruitt per aver escluso alcuni usi dell’amianto dai criteri e dalle analisi obbligatorie di valutazione del rischio dell’agenzia.
Melanie Benesh, procuratore legale per il gruppo di lavoro ambientale, ha detto che l’EPA ad oggi già non considera l’impatto dell’esposizione all’amianto da vecchi edifici in stato di degrado e i relativi effetti sulla salute diversi dal mesotelioma e dal cancro nella sua analisi, ai sensi della legge sulle sostanze chimiche tossiche approvata nel 2016.
Ha detto che l’EPA proprio per questo è indietro rispetto ad altri paesi sviluppati e che lo dimostra non vietando perentoriamente l’amianto e che è un “grosso problema di salute pubblica”. Perciò ha vestito come pretestuosa una iniziativa che ancora di più porterebbe l’agenzia a limitare la portata della sua valutazione del rischio rendendo ancora meno probabile l’individuazione di rischi associati all’amianto.
“L’amianto è cancerogeno indipendentemente dal fatto che si tratti di materiale da costruzione installato 40 anni fa o che si tratti di un nuovo prodotto”, ha affermato. “Il cancro non distingue tra questi due usi, quindi quanto l’EPA sta valutando pensiamo che dovrebbe tenere conto di questo principio globale”.
Martedì, Chelsea Clinton ha twittato un articolo sulla proposta EPA su “The Architects Newspaper” che riportava la “bozza” di regola EPA che consentirebbe l’amianto nei materiali da costruzione. Ciò ha portato confusione portando alla conclusione che l’amministrazione Trump stia rivalutando l’inserimento dell’amianto negli USA.
Il presidente della Organizzazione per la sensibilizzazione sulle malattie da amianto, Linda Reinstein, ha twittato che la proposta era “scioccante” e “disgustosa” e ha affermato che aumenterebbe le importazioni di amianto negli Stati Uniti.
I funzionari dell’EPA hanno respinto questa critica, affermando che la legge sulle sostanze chimiche approvata nel 2016 impone loro di sottoporsi a un processo di valutazione del rischio prima di vietare completamente le sostanze chimiche come l’amianto e “questa interpretazione a nostro avviso resta un punto oscuro in quanto se è vero che EPA è una agenzia di controllo e non può vietare se non con un supporto legislativo, é altrettanto vero che le ipotesi di regolamentazione che sta tirando fuori non portano ad una linea chiara che vada al divieto, ma anzi sembrano portare all’esatto contrario” dichiara ancora Protti.
Ciò che i funzionari EPA hanno testimoniato in audizione porterebbe secondo loro alla conclusione che la regola non incoraggia affatto l’uso dell’amianto, ma mette in atto un rigoroso processo di revisione di cui in precedenza non esisteva alcuna regolamentazione.
“Gli usi coperti dalla regola sul nuovo uso prevedono e contingentano materiali che secondo EPA possono arrivare sul mercato oggi senza alcuna conoscenza, senza alcuna valutazione, quindi la regola proibisce che ciò accada perché se qualcuno volesse andare al mercato deve notificare all’EPA e l’EPA valuta l’uso che viene proposto per la salute umana, la salute pubblica e il rischio ambientale, e poi consente l’opportunità di imporre o meno restrizioni e limitare un uso che invece potrebbe accadere senza problemi anche ora.”
“Riteniamo che sia necessaria chiarezza e una presa di posizione forte di EPA e del Governo degli Stati Uniti. Siamo sgomenti nell apprendere che in una civiltà avanzata come gli USA dove é possibile la “class action” strumento utilizzato più volte anche in ambito di mortalità legate all’amianto, non sia esistita sino a ieri una vera regolamentazione sul divieto dell’utilizzo dell’amianto e che ciò fosse lasciato al solo buon senso. Appare evidente che il buon senso in affari spesso non esiste e in materia non è mai esistito! perciò oggi con Cina e Russia produttori e grandi commercianti come l’India che cercano opportunità sui mercati internazionali occidentali, é certamente necessario regolamentare. Ci stupisce che non venga semplicemente regolamentato il divieto ! Con ciò chiediamo aiuto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Europeo chiedendo ufficialmente che prenda una seria posizione escludendo in ogni modo l’importazione di amianto da qualsiasi trattato internazionale siglato con gli USA”.
Conclude Protti.
Clicca sul Logo per accedere al testo completo della regola EPA proposta il 1 ° giugno
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