Protti: “Gli unici dati verificati sulla Mortalità sono quelli dello Stato. Credere ad altro non risolve”
“2000 Morti qua, 1000 Morti là e fai attenzione che anche il torcicollo è colpa dell’Amianto che ti tiene con il naso in su per controllare i tetti. Dov’è la serietà di Politica e Informazione che danno spazio a dati privati di cui forse non sono dichiarate NE le fonti NE i metodi di raccolta? Stiamo Parlando di numeri che condizionano piani di intervento e strategie e sopratutto stiamo parlando di morti e ai morti bisogna portare rispetto”
Queste le dichiarazioni di Fabrizio Protti Presidente dello Sportello Amianto Nazionale dopo che negli ultimi mesi una escalation di dati di fonte privata per cui sembrerebbero non dichiarate e certificate ne le fonti ne i metodi e i criteri di raccolta sono stati utilizzati in più sedi , sia per informare i cittadini (TV e Giornali), che ancor più grave in sedi Parlamentari per formulare Interpellanze , Risoluzioni e Proposte di Legge scritte da parlamentari della Repubblica di ogni schieramento che condizioneranno probabilmente il futuro di tutti gli Italiani.
“L’Amianto è un problema serio e come tale va trattato ! Cedere al fascino di chi urla più forte pensando che ciò che urla sia vero, può “malcapitare” agli sprovveduti, può lusingare quell’informazione massiva che cerca il sensazionalismo a tutti i costi ma è gravissimo se diventa consuetudine utilizzarlo “accreditandolo come fonte ufficiale” per chi è eletto ad amministrare, che si tratti di parlamentari , Deputati e Senatori, Presidenti di Regione, Assessori, Consiglieri, Sindaci che hanno la responsabilità delle proprie azioni a garanzia della collettività e che perciò devono sempre accertare le fonti per promuovere e promulgare ad esclusiva tutela della cittadinanza. Per buonsenso quindi ciò non è assolutamente possibile se un decisore politico non verifica ogni fonte di dato non la controlla, confronta e ratifica con i meccanismi e sistemi giusti ed esistenti dello Stato!” Prosegue Protti.
È chiaro lo sgomento dello Sportello Amianto Nazionale che ad oggi Gestisce la comunicazione e l’informazione in ambito amianto per più di 400 Comuni Italiani IN ALLEANZA DELIBERATA E CERTIFICATA con le Amministrazioni periferiche. E’ chiaro anche il dispiacere anche da parte del Coordinamento Nazionale Amianto che racchiude al Suo interno la maggioranza delle sigle associative impegnate da 26 anni nella lotta per la risoluzione dei problemi legati all’amianto e nella tutela delle vittime, che assiste a questa escalation di numeri comunicati dai media che non combaciano assolutamente con i dati ufficiali.
Il Coordinamento Nazionale Amianto e lo Sportello Amianto Nazionale ed ogni associazione che li costituiscono e partecipino lavorando solo per la tutela dei diritti passa anche per la corretta informazione ai territori. Il lavoro è duro e si articola anche dibattendo aspramente con un sistema da migliorare, ma ciò che è certo è la volontà di combattere, condividere e migliorare con e per lo Stato nel rispetto dello Stato Sociale e di ogni cittadino.
Perciò appare chiaro che il rispetto passa da un’opera anche contrapposta a fasi alterne ma obiettiva , propedeutica alla risoluzione che agisca senza creare e fomentare allarmismi e mistificazioni che spesso probabilmente forse potrebbero in ipotesi risultare funzionali ad altri interessi.
Le decine di Sigle Nazionali che fanno parte del Coordinamento Nazionale Amianto e che da 26 anni si occupano di associazionismo etico a tutela delle vittime e per la sistematica battaglia ai problemi legati all’amianto e le altrettante decine di associazioni che compongono il comitato scientifico dello Sportello Amianto Nazionale contribuendo a divulgare corretta informazione al fianco delle Amministrazioni, sono molto attente alla scelta delle informazioni, come sono molto guardinghe nella scelta dei propri amici e compagni di battaglia per evitare di assimilarsi a chi non guarda nella giusta direzione dell’Interesse Pubblico. Obiettivo di ognuno dei soggetti componenti Coordinamento e Sportello è la verità la risoluzione dei problemi e la tutela dei cittadini. Verificare ogni fonte , verificare ogni metodo di acquisizione in merito allo sviluppo di proiezioni di dati di mortalità è necessario per dare concretezza alle strategie che decideranno del futuro ci auguriamo tutti molto breve, dell’amianto in Italia. Perciò è dovere POLITICO di tutti, intendendo la Politica come punto più nobile per l’amministrazione della cosa Pubblica e la tutela dei cittadini, collaborare all’unico scopo di risolvere per il bene collettivo spesso strumentalizzato.
Per le analisi di Mortalità abbiamo un sistema concreto e puntuale gestito dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità, dagli enti preposti come il Registro Nazionale dei Mesoteliomi che gestisce il programma italiano di sorveglianza epidemiologica dei casi di mesotelioma maligno, sancito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 308 del 10 dicembre 2002 di cui il regolamento per il modello e le modalità di tenuta del registro sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 31 del 7 febbraio 2003.
Il Registro è istituito presso l’Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) è un registro dei casi accertati di mesotelioma al fine di stimare l’incidenza di mesotelioma maligno in Italia, definire le modalità di esposizione, l’impatto e la diffusione della patologia nella popolazione e di identificare sorgenti di contaminazione ancora ignote.
QUESTA È LA FONTE CHE LA POLITICA DEVE CONSIDERARE E DALLA QUALE PARTIRE !
Il Registro nazionale dei mesoteliomi (Renam) si struttura come un network ad articolazione regionale. Presso ogni regione è istituito un Centro operativo (Cor) con compiti di identificazione di tutti i casi di mesotelioma incidenti nel proprio territorio e di analisi della storia professionale, residenziale, ambientale dei soggetti ammalati per identificare le modalità di esposizione ad amianto.
Le modalità operative, la rete per la ricerca attiva dei casi, il questionario anamnestico e le modalità di classificazione e codifica della diagnosi di mesotelioma e dell’esposizione ad amianto sono definite dalle Linee guida nazionali, predisposte in collaborazione da Inail e regioni.
L’Inail svolge una funzione di coordinamento, indirizzo e collegamento della rete di sorveglianza epidemiologica del mesotelioma maligno in Italia.
Tale rete ha consentito sinora di disporre di informazioni epidemiologiche necessarie a predisporre piani , politiche e strategie per la sorveglianza dei rischi di esposizione a cancerogeni nei luoghi di lavoro e per la prevenzione delle malattie asbesto/correlate.
“Questo il punto da cui c’è da partire! Possiamo prendere in considerazione come sostenere una migliore efficienza di COR e Renam. Possiamo discutere come migliorare le Performance di alcuni registri , in un ottica e collaborare con lo Stato per migliorarne redemption e comunicare al cittadino con efficienza. In un ottica di collaborazione costruttiva “pubblico privato” potrebbe “correre” anche l’idea, se pur si toccano ambiti delicati di pertinenza sanitaria, che potrebbero generare malinformazione e panico e facilmente forse essere strumentalizzati , comunque di condividere anche dati di natura privata se certificati e se servissero per costruire uno scenario migliore. Purtroppo però se la Politica e l’ Informazione accreditano ed acquisiscono come verità esternazioni e dati che sembrerebbero pervenire da fonti senza dichiarate e concrete basi, senza evidenti e accreditate pertinenze e sistemi di raccolta certificati così avallando come verità assolute numeri magari non verificati, frutto forse di ipotesi e simulazioni vendendoli addirittura come “al di sopra dei numeri dello Stato” ,allora probabilmente siamo all’anarchia che dimostra solo la perdita di orientamento e il panico , in merito da parte del Decisore Politico, sentimenti di chi non sa o non vuole risolvere il problema” prosegue Protti che dice “Responsabilità per la Politica non vuole dire non ammettere negligenze o arroccarsi solo dietro al concetto di “dominio” di Stato per gestire alcuni problemi, se fosse così probabilmente non esisterebbe lo Sportello Amianto Nazionale , testimonial di una corretta e rispettosa integrazione Pubblico Privato funzionale alla risoluzione dei problemi legati all’ amianto. Responsabilità significa analizzare, conoscere ed agire . A mio avviso la Politica a tutti i livelli , deve capire, analizzare, accertare i sistemi dello Stato , che in ambito amianto esistono e sono chiari, anzitutto conoscere le cabine di regia interne e i centri di decisione e infine agire per migliorare sempre di più la macchina dello stato per cui gli eletti sono chiamati ad amministrare: In tutto questo ognuno per i propri ruoli e competenze siamo tutti chiamati a collaborare con altruismo per arrivare all’obiettivo di benessere collettivo che deve essere reale e concreto e non strumentalizzato. In base a questo mio modesto parere e mettendomi ancora una volta a Disposzione della Politica per costruire corretta comunicazione per tramite del Sistema Sportello Amianto Nazionale , trovo corretto esprimere il mio sgomento per alcuni ultimi accadimenti nella divulgazione anche “ufficializzata” di alcuni dati privati che non rendono giustizia ai tanti professionisti dello Stato che lavorano alacremente ed assiduamente ogni giorno per risolvere , spesso anche in condizioni che la Politica ha il dovere di Migliorare e che si vedono così bistrattati in un criterio probabilmente sensazionalistico all’ultimo voto che non combacia con il mio personalissimo concetto di responsabilità che utilizza la legge come regola di sistema superpartes alla propaganda. Mi auguro che con una attenta riflessione il mio spassionato sentimento possa essere arrivato in maniera chiara ed aiutare in un futuro prossimo. Per quanto riguarda i media non ho da esprimermi se non chiedendo ai bravi giornalisti di cui l’Italia è piena di controllare sempre le fonti “.
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