COMPETENZE E AUTORITÀ CENTRALIZZATE PER SCRIVERE PROCESSI E REGOLE DELL’INDUSTRIA DELL’INERTIZZAZIONE DELL’AMIANTO

Il nostro Presidente Fabrizio Protti interverrà con il preciso intento di alzare l’attenzione rispetto alla necessità di regole e processi autorizzativi chiari e centralizzati per costruire un futuro serio all’ industria dell’Inertizzazione dell’amianto alternativa alla discarica.

Giovedì 15 Febbraio 2018 presso l’auditorium Giovanni Spadolini nella sede del Consiglio Regionale della Toscana a Firenze si terrà un convegno organizzato dall’Unione dei Giornalisti Italiani Scientifici e dalla Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche per presentare altri 2 nuovi metodi di inertizzazione dell’amianto, studiati e brevettati da alcuni “inventori”.

I due nuovi metodi si vanno ad aggiungere ai già 35 Brevetti depositati presso l’ufficio italiano Brevetti di cui nessuno allo stato attuale è in fase industriale.

L’inertizzazione è un elemento serio e centrale nel futuro dell’Amianto ed è bene che lo Stato cominci a parlarne seriamente” dichiara Fabrizio Protti presidente dello Sportello Amianto Nazionale “E’ bene ricordare che al mondo esiste una sola industria dell’inertizzazione che da 25 anni inertizza l’amianto creando un rifiuto primo secondario , si trova in Francia ed è figlia di un gruppo industriale nato dall’Aereospaziale Francese e dal Governo. Tutto il resto sono proposte , brevetti, studi e nulla di più. È bene ricordarlo perché scambiare idee, brevetti studi per metodi pronti per essere inseriti in un processo industriale nel migliore dei casi crea disillusione, e nel peggiore se non si scrivono regole serie per le autorizzazioni degli impianti, vere e proprie catastrofi ambientali”.

Il Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 “Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti” definisce trattamento: “i processi fisici, termici, chimici o biologici, incluse le operazioni di cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti, allo scopo di ridurne il volume o la natura  pericolosa, di facilitarne il trasporto, di agevolare il recupero o di favorirne lo smaltimento in condizioni di sicurezza.

Il Decreto 29 luglio 2004, n. 248 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, di concerto con i Ministeri della Salute e delle Attività Produttive, recante il “Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attività di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto” definisce n.2 categorie di trattamento:

  • Trattamenti che riducono il rilascio di fibre dei RCA senza modificare la struttura cristallochimica dell’amianto o modificandola in modo parziale , che andranno poi comunque smaltiti in discarica (nel rispetto dei requisiti previsti);
  • Trattamenti che modificano completamente la struttura cristallochimica dell’amianto, annullando la pericolosità connessa ai minerali di amianto: di norma il riutilizzo come materia prima (nel rispetto dei requisiti previsti).

Gran parte dei brevetti depositati e degli studi in atto si riferiscono alla prima categoria , giocando ampiamente sulle “tolleranze” che Il Decreto 29 luglio 2004, n.248 lascia in merito.

Il problema sta nel fatto che molti brevetti , tra cui ci auguriamo tutti ci possa essere quello risolutivo focalizzano la determinante PREZZO di inertizzazione quale punto di vittoria.dichiara Protti che prosegueGli inventori vogliono arrivare ad un processo che costando meno che portare l’amianto in discarica riesca a trasformarlo rendendolo completamente innocuo. Tutti ci auguriamo sia possibile, fatto sta che la carta è la carta e sulla carta spesso tutto funziona alla perfezione , mentre l’industria è l’ industria , il materiale conferito negli stabilimenti è di origine antropica e non puro e un processo industriale è fatto di fasi precise che vanno dal conferimento del rifiuto all’ uscita del materiale. In questo caso specifico poi ogni fase impone grande impegno di processi  che garantiscano l’inertizzazione totale di tutto ciò che si immette , che garantiscano il controllo con tecnologie avanzate per scongiurare che questi “futuri” impianti possano fare più danni del conferimento dell’Amianto in discarica. Noi vogliamo che tutte queste fasi siano chiare , normate e che solo lo stato centrale abbia la potestà di autorizzare e monitorare TEST e piccoli Stabilimenti innovativi prima e sperimentali poi sino all’autorizzazione della vera e propria fase industriale , per scongiurare danni ambientali e per la salute irreversibili. Questo processo non può essere lasciato alla discrezione degli organi periferici senza regole chiare.”

INERTAM FRANCIA unica industria al Mondo per l’inertizzazione

La storia dell’inertizzazione in fase industriale parla chiaro, per il momento inertizzare garantendo salute e ambiente costa, tanto che solo una azienda al mondo porta avanti questo processo e con quantitativi risibili rispetto all’ amianto presente Worldwide.

Perciò in occasione di questo convegno, anche in nome e per conto del Coordinamento Nazionale Amianto lo Sportello Amianto Nazionale porrà l’ accento sulla necessità di regole chiare in materia, per scongiurare una serie di episodi già verificati in Italia dove le autorizzazioni per impianti che in via innovativa necessiterebbero di controlli molto importanti , vengono regolarizzate passando per industrie sperimentali e vengono rilasciate in un totale caos normativo addirittura dalle Provincie che a volte si sostituiscono per conflittualità di competenza alle Regioni , con una totale assenza dello Stato centrale, causa di una anarchia totale e di confusione sulle regole.

A ciò è poi da aggiungersi che Vi è totale assenza un comparto normativo per la tutela della salute dei lavoratori e per la tutela dell’ambiente per i futuri stabilimenti. Si ha la necessità di normare protocolli che vadano dalla definizione di tutte le fasi di lavorazione, dal conferimento del rifiuto all’ uscita del “prodotto”, sino alla definizione di piani specifici di emergenza in caso di incidente più o meno rilevante  in stabilimenti così complessi e delicati.

Perciò lo Sportello Amianto Nazionale e il Coordinamento Nazionale Amianto , per tramite di Fabrizio Protti , lanceranno un messaggio chiaro allo Stato in tal senso e tenderanno la mano al legislatore per contribuire a fare si che l’inertizzazione in Italia diventi cosa seria come lo è in Comunità Europea per un futuro che tuteli ambiente, salute e territori sopra ad ogni altro tipo di interesse.

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