AMIANTO: la devastazione a lungo termine delle guerre
Il rischio dell’amianto e l’impatto dei detriti nei conflitti Israelo-palestinese e russo-ucraino rappresentano una crescente crisi ambientale e sanitaria. Ecco un quadro completo della situazione nei due teatri di guerra:
Conflitto Israelo-palestinese
La recente campagna militare israeliana a Gaza, iniziata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, ha prodotto circa 42 milioni di tonnellate di detriti, un quantitativo enorme che richiederà anni per essere smaltito. Questo volume di detriti è potenzialmente contaminato da amianto e altri materiali tossici, che rappresentano un grave rischio per la salute pubblica. L’amianto è stato ampiamente utilizzato negli edifici di Gaza, in particolare nei tetti di cemento-amianto. Durante i bombardamenti e le demolizioni, le fibre di amianto vengono rilasciate nell’aria, aumentando il rischio di malattie come il mesotelioma e il cancro ai polmoni.
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), 2,3 milioni di tonnellate di detriti potrebbero essere contaminati dall’amianto. La situazione è aggravata dal fatto che molte delle macerie si trovano nei campi profughi densamente popolati, dove la separazione dei rifiuti pericolosi è impossibile
La gestione dei detriti è ulteriormente complicata dalla presenza di ordigni inesplosi, che rallentano le operazioni di bonifica e aumentano il rischio di incidenti. Inoltre, la distruzione dei sistemi idrici e sanitari di Gaza ha portato a una grave contaminazione delle riserve d’acqua, esponendo ulteriormente la popolazione a pericoli per la salute
Conflitto russo-ucraino
Anche il conflitto in Ucraina ha provocato una devastazione significativa, con la distruzione di molte infrastrutture costruite durante l’epoca sovietica, periodo in cui l’amianto veniva ampiamente utilizzato. Le città bombardate, come Mariupol, hanno visto il crollo di edifici che contenevano amianto, rilasciando fibre nell’aria.
In Ucraina, come a Gaza, i rischi per la salute derivano principalmente dall’esposizione a lungo termine alle fibre di amianto e alle polveri contaminanti generate dalle demolizioni. Le operazioni di bonifica sono rese difficili dall’instabilità della situazione sul campo e dalla mancanza di risorse e attrezzature per la gestione sicura dei detriti. La contaminazione da amianto può causare gravi malattie respiratorie, con effetti che si manifestano anni dopo l’esposizione.
In entrambi i conflitti, il rischio di esposizione all’amianto è un problema critico, con potenziali conseguenze a lungo termine sulla salute delle popolazioni coinvolte. È essenziale che le organizzazioni internazionali e locali collaborino per implementare protocolli di bonifica sicuri e separare i rifiuti pericolosi dalle macerie, prevenendo una crisi sanitaria di vasta portata.
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