Amianto nelle auto: Attenzione al rischio
Automobili commercializzate prima del 1992: Attenzione all’amianto utilizzato in alcune componenti. Riscontrati casi di presenza anche su auto nuove e in alcuni ricambi.
Fabrizio Protti, Sportello Amianto Nazionale: “È fondamentale regolamentare con attenzione le procedure di restauro conservativo per garantire la protezione dei lavoratori. Allo stesso tempo, le dogane devono applicare rigorosamente le normative vigenti per prevenire il rischio residuale derivante dall’importazione di automobili, parti e componenti prodotti in paesi dove l’amianto non è ancora bandito. Questo è necessario per impedire che tali materiali raggiungano l’Europa, continuando ad alimentare la macchina della morte legata all’esposizione a questa pericolosa sostanza.”
Riparare e restaurare automobili pre 1992 puo’ portare sia i proprietari che i meccanici a contatto con l’Amianto. Se pur il rischio non sia totalmente assente neppure nelle automobili di importazione di nuova produzione, tanto che alcuni governi hanno sviluppato alcune linee guida per mettere i allerta meccanici e collaudatori, e’ altamente probabile trovare amianto nelle automobili prodotto prima del 1992. Impariamo a capire dove per fare attenzione.
Come veniva utilizzato l’amianto nelle automobili?
L’amianto è stato frequentemente utilizzato nell’industria automobilistica in vari componenti dei veicoli. Il minerale è stato comunemente utilizzato in questi contesti dai primi anni del 1900 fino agli anni ’80.
Le parti dei veicoli contenevano amianto per durevolezza, isolamento, resistenza al calore e ignifugazione. Molte parti automobilistiche sono sottoposte a forte attrito o calore intenso dal motore. L’amianto ha contribuito a rendere queste parti più durevoli e più resistenti al fuoco. Era particolarmente comune nelle parti dei freni, nelle frizioni e in altre parti delle auto ad alto attrito.
Tuttavia, le parti di auto contenenti amianto possono essere facilmente danneggiate dalla normale usura. Spesso necessitano di sostituzione o manutenzione, il che può disturbare le fibre di amianto.
Di conseguenza, i meccanici, i tecnici e gli altri lavoratori del settore automobilistico erano esposti all’amianto . Tra questi rientrano gli appassionati di auto, moto e camion, in particolare quelli che lavoravano con prodotti per auto prodotti prima del 1992.
Qualsiasi tipo di intervento di riparazione, sia personale che professionale, eseguito su parti in amianto può comportare l’esposizione all’amianto.
Prodotti comuni di amianto nelle automobili
- Tubi dell’aria
- Tubi flessibili per automobili
- Costruzione del corpo
- Pastiglie dei freni
- Pastiglie freno
- Freni
- Frizioni
- Rivestimenti della frizione
- Guarnizioni della frizione
- Componenti del motore
- Guarnizioni
- Sigilli termici
- Rivestimenti del cofano
- Isolamento
- Marmitte
- Anelli valvola
Oggigiorno l’amianto è totalmente bandito dalle produzioni europee di automobili, raramente utilizzato nelle parti automobilistiche prodotte negli Stati Uniti, ma spesso utilizzato e incontrollato nelle automobili provenienti da oriente. Percio’, i lavoratori sono ancora a rischio di esposizione anche nelle auto di nuova generazione. Tornando all’antico invece le fibre di amianto nelle parti più vecchie possono disperdersi nell’aria durante la manutenzione, la rimozione o il restauro. L’inalazione di queste fibre rappresenta un rischio per la salute degli attuali lavoratori del settore automobilistico.
Aziende automobilistiche che hanno utilizzato l’amianto
La premessa fondamentale e’ che nessuna azienda automobilistica fu esclusa dall’utilizzo dell’amianto nella produzione delle proprie auto e che tutte le aziende continuarono a produrre e commercializzare automobili con parti in amianto, sino alla messa al bando da parte del paese di destinazione. Immaginiamoci una casa automobilistica che per motifi di efficienza produttiva produce migliaia di pezzi e immaginiamoci che questi pezzi contengano amianto, ovviamente per logica non ci viene difficile immaginare che quel particolare pezzo, una volta che l’amianto fu bandito dalla legislazione del paese X, venne montato ancora nell’automobile prodotta e commercializzata nel paese Y che ancora ne permetteva l’uso e via via cosi’ seguendo la geografia delle restrizioni. Percio’ e’ importante comprendere che in Italia ogni automobile prodotta prima del 1992, anzi del 1994 considerando l’opportunita’ concessa dal governo per lo smaltimento dei magazzini, possa contenere amianto.
Un elenco esemplificativo di produttori
- Ford Motor Company (USA)
- General Motors (GM) (USA)
- Chrysler (USA)
- Toyota (Giappone)
- Nissan (Giappone)
- Honda (Giappone)
- Fiat (Italia)
- Mercedes-Benz (Germania)
- BMW (Germania)
- Volkswagen (VW) (Germania)
- Peugeot (Francia)
- Renault (Francia)
- Volvo (Svezia)
- Mitsubishi (Giappone)
- Audi (Germania)
- Porsche (Germania)
- Ferrari (Italia)
- Maserati (Italia)
- Lamborghini (Italia)
- Jaguar (UK)
- Rolls Roice (UK)
- Bentley (UK)
- De Tomaso (Italia)
- Aston Martin (UK)
Molte, praticamente tutte le aziende automobilistiche di tutto il mondo hanno utilizzato componenti in amianto. Concentrandosi sulle ricerche effettuate negli USA conosciamo che tra queste rientrano marchi noti come Borg-Warner Automotive Inc. , Ford, General Motors e Chrysler. Alcune aziende hanno prodotto queste parti internamente. Altre aziende potrebbero averle acquistate da produttori di pezzi di ricambio
Qualsiasi azienda che abbia utilizzato o prodotto componenti in amianto potrebbe aver esposto i lavoratori del settore automobilistico e i consumatori al minerale.
Aziende produttrici di ricambi per automobili famose per l’utilizzo di Amianto: Borg-Warner.
Borg-Warner Automotive Inc. è stata fondata nel 1928. L’azienda ha iniziato come una partnership tra diverse aziende automobilistiche preesistenti:
- Borg e Beck
- Marvel Schebler
- MGC
- Attrezzature Warner
- Anni di attività: 1928 – Presente
- Posizione: Auburn Hills, Michigan
L’azienda produceva molti componenti per l’automotive, tra cui guarnizioni dei freni, trasmissioni, guarnizioni della frizione e altre parti di attrito. Molti di questi prodotti contenevano amianto.
Le guarnizioni della frizione Borg-Warner contenevano amianto dal 1928 al 1980. Le guarnizioni dei freni dell’azienda contenevano amianto dal 1971 al 1975.
Anche altri prodotti potrebbero aver contenuto amianto tra il 1928 e gli anni ’80, quando l’azienda ha smesso di utilizzare l’amianto nei suoi prodotti.
I decenni di utilizzo dell’amianto da parte di Borg-Warner hanno portato a crescenti costi legali per l’azienda a causa dei moltissimi dipendenti esposti e poi malati di malattie asbesto correlabili. Nel 2016, l’azienda ha accantonato 441 milioni di $ per coprire i costi correnti e futuri causati dall’esposizone all’amianto.
Advance Auto Parts Inc.
Advance Auto Parts è stata fondata nel 1932 come una catena di tre negozi di forniture generali chiamata Advance Stores. Vendeva articoli per la casa e ricambi per auto e forniva cambi d’olio.
- Anni di attività: 1932 – Presente
- Posizione: Roanoke, Virginia
Advance Stores vendeva diversi marchi di attrezzature per autoveicoli contenenti amianto, tra cui i marchi Ford e General Motors.
La Ford Motor Company ha iniziato a utilizzare guarnizioni dei freni in amianto a partire dal 1909. Nel 1920, anche la General Motors ha iniziato a utilizzare l’amianto nei suoi prodotti.
All’inizio degli anni ’40, Advance Stores aveva 21 sedi. L’azienda continuò a espandersi negli Stati Uniti orientali. Nel 1978, Advance Stores abbandonò i suoi prodotti per la casa e ampliò la sua offerta automobilistica, diventando ufficialmente Advance Auto Parts.
I prodotti contenenti amianto venduti da Advance Auto Parts includevano:
- Pastiglie dei freni
- Pastiglie freno
- Freni
- Parti della frizione
Entro gli anni ’80, molti marchi distribuiti da Advance Auto Parts smisero di utilizzare l’amianto nei prodotti. Tuttavia, alcune aziende continuarono a utilizzare la sostanza cancerogena. Ad esempio, il produttore di automobili britannico Ferodo utilizzò l’amianto nelle guarnizioni dei freni fino al 1998. Advance Auto Parts distribuiva prodotti Ferodo, esponendo potenzialmente i propri clienti.
Advance Auto Parts è stata citata in giudizio in molte cause legali per l’amianto per il suo ruolo nell’esposizione di individui all’amianto. Continua a pagare ristori e risarcimenti alle vittime con i propri fondi.
Associazione nazionale dei ricambi per autoveicoli (NAPA)
Un gruppo di venditori indipendenti di ricambi per auto ha fondato NAPA nel 1925. Attualmente, ci sono 57 centri di distribuzione e 6.000 negozi al dettaglio negli Stati Uniti. NAPA vendeva ricambi per auto, molti dei quali contenevano amianto.
- Anni di attività: 1925 – Presente
- Posizione: Atlanta, Georgia
La NAPA era un’azienda leader nella vendita di ricambi per automobili nel periodo di massimo utilizzo dell’amianto e potrebbe aver esposto migliaia di persone al minerale.
Alcuni prodotti venduti dalla NAPA che contenevano amianto includevano:
- Pastiglie e guarnizioni dei freni
- Guarnizioni della frizione
- Guarnizioni
- Scudi termici
- Isolamento
- Candele di accensione
Sebbene NAPA non utilizzi più l’amianto in nessuno dei suoi prodotti, veicoli e parti più vecchi potrebbero ancora contenere prodotti in amianto.
ATTENZIONE: I negozi NAPA potrebbero anche vendere parti importate contenenti amianto. Meccanici, hobbisti e altri che lavorano su auto e altre automobili potrebbero ancora essere a rischio di esposizione. Questa condizione e’ verosimile per tutti i negozi e le catene di autoricambi che importano pezzi prodotti in nazioni dove l’amianto e’ ancora utilizzabile (Cina, Tailandia, Brasile, Russia, indonesia e Vietnam)
Altre aziende che hanno causato l’esposizione
Numerose altre aziende hanno prodotto o utilizzato parti contenenti amianto per automobili, treni e altri mezzi di trasporto. Questo ampio utilizzo di materiali in amianto ha messo molte persone a rischio di esposizione.
- Advance Auto Parts
- Allied Signal Inc.
- American Standard Inc.
- Bendix Corporation
- Borg-Warner Automotive Inc.
- Dana Corporation
- Deere & Company
- Durez Plastics
- FMC Corporation
- Ford Motor Company
- General Motors
- John Crane Company
- Maremont Corporation
- Raybestos-Manhattan
- Uniroyal Holding Inc.
- Bendix (Francia)
- Ferodo (Regno Unito)
- Valeo (Francia)
- LUK (Germania)
- ATE (Germania)
- Textar (Germania)
- Girling (Regno Unito)
- Bosch (Germania)
Molte di queste aziende sono state coinvolte in cause legali negli ultimi decenni a causa della produzione storica di componenti contenenti amianto. L’esposizione all’amianto ha colpito non solo i lavoratori delle stesse aziende, ma anche meccanici e utenti finali che sostituivano parti come freni e frizioni. Questo ha portato a numerosi risarcimenti per malattie gravi legate all’amianto, come il mesotelioma e altre patologie respiratorie. Tuttavia, non tutti i lavoratori del settore automobilistico e dei ricambi, affetti da malattie asbesto-correlate, hanno potuto usufruire delle necessarie tutele. In molti casi, le aziende coinvolte sono fallite, sia per cause naturali sia deliberatamente, nel tentativo di sfuggire alle richieste di risarcimento e alle responsabilità legali, lasciando molti lavoratori senza possibilità di giustizia o compensazione.
Chi è a rischio di esposizione alle automobili?
Gli individui che hanno lavorato con o vicino ad automobili costruite prima del 1980 potrebbero essere stati esposti all’amianto. Quando i prodotti contenenti amianto vengono disturbati, le fibre possono disperdersi nell’aria e causare malattie correlate all’amianto, come il mesotelioma .
Sebbene l’uso dell’amianto sia stato regolamentato, i lavoratori possono comunque esserne esposti quando lavorano con veicoli più vecchi. Chiunque sia esposto all’amianto per motivi professionali e o amatoriali lavorando su delle automobili è a rischio di sviluppare un cancro causato dall’amianto .
Ci sono molti modi diversi in cui i dipendenti dell’industria automobilistica sono stati esposti all’amianto. Ad esempio, se coinvolti nel processo di produzione, i lavoratori potrebbero aver dovuto tagliare e rifinire pezzi di isolamento in amianto per adattarli alla carrozzeria dell’auto.
I meccanici e i tecnici delle auto potrebbero essere stati esposti durante la sostituzione di vecchie parti, la riparazione di componenti che hanno subito una forte usura e lo smaltimento di vecchie attrezzature. I ricercatori di uno studio del 2018 del Nelson Institute for Environmental Studies presso l’Università del Wisconsin-Madison hanno scoperto che i meccanici delle auto che lavorano sui freni sono a maggior rischio di mesotelioma e altre malattie correlate all’amianto rispetto al pubblico in generale.
Esposizione da freni e parti dei freni
Freni e guarnizioni dei freni contenevano livelli particolarmente elevati di amianto. In uno studio del 2004, i ricercatori hanno trovato 90.000 fibre di amianto crisotilo in ogni nanogrammo di polvere dei freni. Questa polvere di amianto veniva spesso rilasciata durante la guida. La manutenzione di queste parti esponeva i lavoratori al rischio di inalazione o ingestione di fibre.
I freni contenenti amianto possono contenere fibre in:
- Tamburi dei freni
- Tubi freno
- Alloggiamenti dei freni
- Pastiglie dei freni
- Pastiglie freno
- Ganasce freno
I tecnici e i meccanici di auto, professionali e amatoriali non erano le uniche persone a rischio di esposizione all’amianto. Quando vengono disturbate grandi quantità di amianto, chiunque si trovi nelle vicinanze può essere esposto. Ciò include chiunque si trovi all’interno di officine garages privati o stabilimenti di produzione di veicoli.
L’esposizione può estendersi talvolta anche ai familiari, tramite quella che viene definita esposizione secondaria . Ad esempio, i lavoratori che tornano a casa con l’amianto sui vestiti possono esporre i propri cari alle fibre.
Occupazioni a rischio di esposizione all’amianto oggi considerando il rischio di riparazione e restauro
- Meccanici casalinghi e appassionati di auto
- Lavoratori di officine e carrozzerie
Molti lavoratori del settore automobilistico possono ancora essere a rischio quando lavorano su veicoli più vecchi o importati con materiali contenenti amianto.
Meccanici, carrozzieri, operai delle catene di montaggio, camionisti, autisti di autobus, operai stradali e operatori di macchinari pesanti sono solo alcuni dei tanti professionisti che potrebbero essere esposti all’amianto nel corso della loro vita.
Attenzione al Rischio Residuale: L’AMIANTO PUO’ESSERE PRESENTE ANCORA OGGI SULLE AUTO
Abbiamo accertato quindi che il rischio esiste ancora con i veicoli più vecchi che potrebbero avere componenti originali o ricambi contenenti amianto.
ATTENZIONE ANCHE ALLE AUTO NUOVE !
Nonostante i divieti il commercio internazionale di ricambi automobilistici da paesi dove l’uso dell’amianto è ancora legale può presentare un rischio, soprattutto per chi lavora nella riparazione e manutenzione di veicoli. Aziende o produttori in paesi extra-UE potrebbero continuare a esportare parti contenenti amianto in mercati meno regolamentati.
IL CASO ACCERTATO DI “GREAT WALL E CHERY” IN AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA
Nel 2012, migliaia di veicoli Great Wall e Chery di fabbricazione cinese sono arrivati in Nuova Zelanda con guarnizioni contenenti amianto.
L’Australia ha deciso di richiamare i 24.000 veicoli che erano entrati in Australia, ma la Nuova Zelanda ha optato contro. patteggiando con il produttore che le parti contenenti amianto venissero segnalate con adesivi di avvertenza e che qualora il proprietario non si sentisse al sicuro poteva anche richiederne la sostituzione.
Dopo l’identificazione dell’amianto, l’azienda ha dichiarato che non avrebbe più importato veicoli con parti contenenti amianto. Evidente e’ che questi marchi importano tutt’oggi in moltissimi altri paesi del mondo.
Attenzione quindi anche all’acquisto di ricambi, parti o automobili nuove.
Sebbene le regolamentazioni internazionali sull’uso dell’amianto siano molto più rigorose oggi rispetto al passato, l’amianto viene ancora utilizzato in alcuni paesi, specialmente in Asia, nei settori industriali e automobilistici. Le sanzioni e i richiami sono spesso il risultato di controlli doganali o normativi nei paesi importatori (come Australia e Nuova Zelanda), piuttosto che nei paesi di origine dei veicoli.
I produttori cinesi, in particolare, sono stati ripetutamente coinvolti in questi casi, ma le normative globali stanno spingendo a una maggiore conformità, con meno casi segnalati negli ultimi anni.
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