Protti Sportello Amianto: Il nuovo DL.127 del 28/6/24 tollera l’Asbesto
Il 26 settembre 2024 entrerà in vigore il Decreto 28 giugno 2024, n. 127, firmato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Questo decreto introduce nuove regole sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste – EoW) per i rifiuti inerti derivanti da attività di costruzione e demolizione, nonché per altri rifiuti di origine minerale, in conformità con l’articolo 184-ter del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il nuovo regolamento sostituisce il D.M. 27 settembre 2022, n. 152, abrogandolo formalmente e introducendo una nuova serie di criteri specifici per il recupero e la qualificazione dei rifiuti inerti.
Il Decreto n. 127/2024 si compone di 9 articoli e 3 allegati e stabilisce le condizioni in base alle quali i rifiuti inerti, se opportunamente trattati, cessano di essere considerati come rifiuti, potendo così essere riutilizzati in varie applicazioni industriali. L’obiettivo principale del decreto è quello di promuovere il recupero dei materiali da costruzione e demolizione (C&D), favorendo un’economia circolare in un settore che genera una quantità significativa di scarti.
Il Problema del Limite di Amianto a 100 mg/kg
Nonostante gli obiettivi lodevoli del decreto, uno dei punti più controversi è la soglia di 100 mg/kg di amianto in matrice secca, consentita per ogni chilogrammo di materiale inerte depositato in discariche di inerti. Questo limite, già evidenziato in passato da noi dello Sportello Amianto Nazionale potrebbe rappresentare un serio pericolo per la salute pubblica e l’ambiente.
Un Grave Rischio per la Salute
L’amianto, anche a concentrazioni molto basse, è riconosciuto come uno dei materiali più pericolosi per la salute umana. Le sue fibre, una volta inalate, talvolta possono causare gravi malattie come il mesotelioma pleurico, asbestosi e vari tipi di tumori polmonari. Non esiste una soglia di sicurezza per l’esposizione all’amianto, motivo per cui autorizzare una concentrazione di 100 mg/kg (matrice secca) in discariche non idonee è un atto probabilmente azzardato, che mette in pericolo non solo i lavoratori del settore, ma anche la comunità.
L’esposizione all’amianto, infatti, può avvenire anche tramite la dispersione di polveri. Le discariche per inerti non sono progettate per contenere materiali che, come l’amianto, richiedono misure di sicurezza specifiche e impianti di smaltimento altamente controllati. Questa scelta legislativa sembra quindi più orientata alla semplificazione e alla velocizzazione dei processi di smaltimento, probabilmente in linea con la necessità di rispettare le scadenze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede investimenti significativi nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni.
Questa soglia di tolleranza, parrebbe introdotta con lo scopo di facilitare i processi di smaltimento visto che in Italia è latente il piano discariche e le mappature dei materiali sono vetuste. Questo rischia di trasformare le discariche di inerti probabili criticità ecologiche a cielo aperto, con conseguenze che potrebbero essere importanti per la salute pubblica nei prossimi decenni. Perciò noi dello Sportello continuiamo a chiedere una revisione immediata delle norme e il coinvolgimento delle autorità competenti per attuare controlli più severi e garantire una gestione sicura dei rifiuti contenenti amianto.
Fabrizio Protti Presidente Sportello Amianto Nazionale
Il Decreto 127/2024 rappresenta un passo importante per la promozione dell’economia circolare e del recupero dei materiali da costruzione. Tuttavia, la scelta di mantenere un limite di amianto così elevato per i rifiuti inerti compromette l’efficacia del regolamento, mettendo probabilmente a rischio la salute dei cittadini e l’ambiente. È necessario un intervento immediato da parte delle autorità competenti per evitare che questo decreto diventi il preludio di una catastrofe ambientale e sanitaria.
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