Nel 2024 ETERNIT è viva e continua a produrre morte
Chi sono gli azionisti di Eternit SA Brasile la societa’ proprietaria delle cave di Amianto ancora attive nel paese.
Gli azionisti di riferimento di Eternit S.A. Brasile (In Liquidazione) includono:
- BTG Pactual WM Gestão de Recursos Ltda., che possiede circa il 26,81% delle azioni, risultando il maggiore azionista.
- Plural Investimentos Gestão de Recursos Ltda., che detiene circa l’8,09% delle azioni.
- Luiz Barsi Filho, un noto investitore brasiliano, con il 5,62% delle azioni.
Il restante azionariato è suddiviso tra vari fondi di investimento e investitori minori, come Occam Brasil Gestão de Recursos Ltda. (1,3%), e altre società con partecipazioni più ridotte. Il free float, ovvero le azioni liberamente negoziabili sul mercato, rappresenta circa il 99,69% del totale delle azioni.
Non risulta attualmente che Stephan Schmidheiny o società a lui riconducibili siano tra gli azionisti di Eternit S.A. in Brasile, ma non si può escludere completamente questa possibilità. Schmidheiny, il magnate della produzione dell’amianto, è stato processato in varie parti del mondo per disastro ambientale e omicidio plurimo, legato all’uso dell’amianto nei prodotti di Eternit. Nel 2017, Schmidheiny è ufficialmente uscito dall’azionariato di Eternit S.A. Brasile, proprio quando cominciarono le prime richieste di risarcimenti milionari a suo carico in seguito a sentenze legali.
Tuttavia, il capitale azionario di Eternit S.A. ha visto frequenti cambiamenti negli ultimi anni, con nuove società di investimento che hanno assunto il controllo delle partecipazioni. Non è quindi da escludere che possano essere stati attivati scudi finanziari per mantenere indirettamente la proprietà tramite entità non direttamente riconducibili a Schmidheiny o alla sua famiglia. Questo tipo di strategia è comune in casi dove la pressione legale e le conseguenze finanziarie rendono imprudente la detenzione diretta di partecipazioni societarie.
L’oscillazione degli azionisti principali di Eternit, assieme ai numerosi cambiamenti strutturali, potrebbe indicare tentativi di protezione patrimoniale per evitare ulteriori conseguenze legali.
Eternit SA Brasile produttore e esportatore di Morte
Il caso di Eternit non è soltanto una questione interna brasiliana, ma rappresenta una problematica globale che mette in evidenza l’incapacità di alcune nazioni di fronteggiare con decisione le multinazionali che operano a scapito della salute pubblica. Nonostante la Corte Suprema del Brasile abbia vietato l’estrazione, la lavorazione e la vendita di amianto nel 2017, il gruppo Eternit ha continuato a sfruttare il cavillo legale concesso dalla legge statale di Goiás per mantenere attive le operazioni estrattive, in particolare per il mercato estero.
Cavilli Locali: Un’Industria Mortale che Resiste
Il governo dello stato di Goiás, con l’approvazione della legge locale, ha consentito a SAMA, sussidiaria di Eternit, di proseguire con l’estrazione di amianto, sostenendo che il materiale sarebbe destinato esclusivamente all’esportazione verso paesi in cui il suo utilizzo è ancora legale. La giustificazione principale dietro a questa decisione risiede nella necessità di salvaguardare i posti di lavoro a Minaçu, città interamente dipendente dall’attività estrattiva di amianto.
Tuttavia, questa narrazione maschera una realtà ben più pericolosa: mentre l’amianto viene esportato in paesi come India e Indonesia, dove le normative sull’amianto sono meno restrittive, i pericoli per la salute continuano a essere sottovalutati o ignorati. La strategia di Eternit si basa sull’idea che, sebbene il Brasile abbia bandito l’uso interno di amianto, l’esportazione del materiale non sia soggetta allo stesso livello di attenzione normativa. Questo ha permesso a SAMA di evitare il pieno rispetto del divieto imposto dalla Corte Suprema.
La Resistenza delle Lobby e la Manipolazione della Politica
Dietro l’apparente battaglia legale, l’influenza delle lobby industriali ha giocato un ruolo cruciale nel mantenimento delle operazioni estrattive di SAMA. Eternit, che per decenni ha tratto enormi profitti dalla produzione e commercializzazione dell’amianto, non è disposta a rinunciare a un mercato che, nonostante i rischi, continua a generare importanti entrate. La pressione esercitata dall’azienda e dai rappresentanti dell’industria è evidente nel sostegno politico ricevuto a livello locale, come dimostra l’approvazione della legge statale di Goiás, che ha di fatto aggirato la legislazione federale.
L’Associazione Brasiliana degli Esposi all’Amianto (ABREA) e altri gruppi di attivisti continuano a denunciare questa situazione, sottolineando come il mantenimento dell’attività estrattiva non solo violi la sentenza della Corte Suprema, ma rappresenti una minaccia diretta per la salute dei lavoratori e delle comunità. Fernanda Giannasi, ispettrice del lavoro e fondatrice di ABREA, ha evidenziato come la continuità delle esportazioni di amianto esponga milioni di persone al rischio di malattie mortali come il mesotelioma, con gravi conseguenze sanitarie e sociali.
Il Futuro Incerto di Minaçu e l’Economia dell’Amianto
La situazione di Minaçu rappresenta il cuore del problema. La città, situata nello stato di Goiás, dipende quasi interamente dall’estrazione di amianto, e la chiusura della miniera avrebbe conseguenze devastanti per la popolazione locale. Tuttavia, continuare a mantenere attiva un’industria riconosciuta come mortale, anche se solo per l’esportazione, non è una soluzione sostenibile a lungo termine.
La Corte Suprema brasiliana è nuovamente chiamata a decidere se il governo di Goiás possa continuare a ignorare il divieto federale sull’amianto, permettendo a SAMA di operare. Gli attivisti chiedono che venga imposto un divieto definitivo e che il Brasile ponga fine all’esportazione di amianto una volta per tutte.
Eternit, attraverso la sua sussidiaria SAMA, continua a dimostrare come le grandi multinazionali possano manipolare le leggi e influenzare le decisioni politiche per continuare a perseguire profitti a scapito della salute pubblica. L’estrazione di amianto a Minaçu rappresenta un problema non solo per il Brasile, ma per tutti i paesi che importano questo materiale letale. È necessario che la comunità internazionale e le autorità brasiliane agiscano con decisione per fermare definitivamente l’esportazione di amianto e per mettere fine a un’industria che ha già causato troppa sofferenza.
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