La presenza di amianto nei giocattoli: un pericolo nascosto ancora oggi

Pochi i casi riscontrati dai sistemi di controllo RAPEX (34 contaminazioni da sostanze pericolose accertate nel 2023), ma la presenza di amianto nei giocattoli, soprattutto se di produzione e provenienza extra-UE, non è completamente da escludere. Occorre intensificare i controlli all’ingresso nel rispetto delle normative vigenti, e forse applicare piu’ stretti sistemi di campionamento analitico in dogana nel rispetto dei molti regolamenti che tutelano la salute degli utenti.

Noi dello Sportello Amianto Nazionale ci siamo già occupati di raccontare “la storia” dell’amianto nei giocattoli iconici degli anni ’70 e ’80, che spesso contenevano fibre di amianto, esponendo inconsapevolmente i più piccoli a un grave rischio per la salute. Tra i giocattoli tristemente famosi dell’epoca spicca il DAS, la nota plastilina in cui studi scientifici hanno rilevato la presenza di amianto nelle produzioni precedenti alla messa al bando (Leggi l’articolo – Quelli che giocavano con il DAS).

Non furono pochi i casi noti, come il celebre Dolce Forno o alcuni kit da aspirapolvere per bambine, modellini di automobili, piccoli kit da parrucchiera. In generale, dove c’era una resistenza elettrica o un motore a scoppio, anche nei giocattoli, la presenza di amianto prima degli anni ’90 era quasi certa. Questo ha esposto intere generazioni di lavoratori e di utenti di giocattoli al rischio di esposizione all’amianto.

Credevamo appunto pero’ che questi problemi fossero ormai relegati al passato, frutto di un’epoca in cui i pericoli dell’amianto non erano ancora del tutto compresi. Tuttavia, nuove ricerche e controlli dimostrano che il rischio persiste anche oggi, e che l’amianto continua a essere rilevato in alcuni giocattoli moderni, spesso importati da paesi con normative meno rigorose. Il nostro impegno è quello di continuare a informare e sensibilizzare su questi pericoli, in modo che i genitori possano proteggere i propri figli da un nemico invisibile, ma ancora presente.

In Europa quindi, ancora oggi, prodotti contenenti amianto riescono a raggiungere il mercato. Questo grave buco “attuativo” delle norme e dei controlli per la salute pubblica, ci spinge a fare ancora pressione verso i governi Nazionali ed Europei, affinché i controlli vengano ulteriormente rafforzati per garantire che questi pericoli vengano definitivamente eliminati dai prodotti destinati ai bambini.

Nonostante si creda comunemente che l’amianto sia stato eliminato dai prodotti di consumo, recenti studi rivelano che le fibre di questo materiale cancerogeno continuano a essere presenti in alcuni giocattoli per bambini.

Perche’ questo accade se pur esistono precise normative che mirano a limitare l’uso di sostanze chimiche pericolose, tra cui l’amianto, nei prodotti di consumo ?

Amianto nei giocattoli: un rischio ancora attuale

L’amianto, noto per causare malattie gravi come il mesotelioma e il cancro ai polmoni, è stato identificato in diversi giocattoli destinati ai bambini, come pastelli e kit per impronte digitali. Uno studio del 2015, condotto dall’Environmental Working Group (EWG), ha scoperto che su 28 confezioni di pastelli e 21 kit per impronte digitali testati, diversi contenevano fibre di amianto. Questi prodotti, provenienti dalla Cina, includevano marchi molto diffusi e noti tra i più piccoli​(EWG, Asbestos Nation – EWG Action Fund).

La contaminazione da amianto nei giocattoli è spesso legata all’uso di talco, un ingrediente comune nei pastelli e nelle polveri utilizzate nei kit per impronte digitali. Le miniere di talco possono essere contaminate da depositi di amianto, e nonostante alcuni produttori abbiano cessato l’uso del talco, altri continuano a utilizzarlo, esponendo i bambini a un potenziale rischio​( Asbestos Nation – EWG Action Fund).

Conformità alla normativa REACH

In Europa, la normativa REACH ha posto limiti severi sull’uso dell’amianto, in particolare nei prodotti che possono venire a contatto con i bambini. Tuttavia, nonostante queste restrizioni, persistono episodi di non conformità. Secondo i progetti di applicazione della REACH, come il progetto REF-4, avviato nel 2016, il 13,6% dei prodotti ispezionati nel mercato europeo contiene fibre di amianto, evidenziando gravi lacune nel rispetto delle normative​(EWG,Home of Healthcare News). Questo è particolarmente preoccupante, dato che i bambini sono più vulnerabili all’esposizione all’amianto, con conseguenze che possono manifestarsi molti anni dopo l’esposizione.

La normativa europea Annex XVII della REACH vieta l’uso di amianto in tutti i prodotti di consumo. Tuttavia, l’applicazione di queste regole varia tra i diversi paesi dell’Unione Europea, con una maggiore incidenza di non conformità nei prodotti importati da paesi extra-UE, dove le normative sui controlli di sicurezza sono spesso meno rigorose​(EWG).

Il ruolo del sistema RAPEX

Un ruolo cruciale nel rilevare e bloccare i prodotti pericolosi, inclusi i giocattoli contenenti amianto, è svolto dal sistema RAPEX (Safety Gate), il sistema di allerta rapida dell’Unione Europea per i prodotti non alimentari pericolosi. RAPEX è uno strumento fondamentale per prevenire la diffusione di articoli potenzialmente nocivi sul mercato europeo. Attraverso segnalazioni tempestive, RAPEX identifica prodotti non conformi, aiutando a proteggere i consumatori da rischi chimici e fisici.

Nel 2023, RAPEX ha riportato 34 casi di giocattoli ritirati dal mercato, molti dei quali per la presenza di sostanze pericolose come bisfenolo A, ma anche per altre violazioni riguardanti sostanze chimiche pericolose, inclusi casi precedenti legati all’amianto​(CTI CERT). Questo sistema è una barriera contro le frodi commerciali, aiutando a contrastare l’introduzione di prodotti pericolosi, spesso provenienti da paesi extra-UE. La sua azione dimostra l’importanza di un costante monitoraggio dei prodotti importati, soprattutto quando si tratta di beni destinati ai bambini, una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile.

Un problema globale

La questione dell’amianto nei giocattoli non è limitata all’Europa. Anche in altri paesi come gli Stati Uniti e l’Australia sono stati riscontrati casi di contaminazione da amianto in giocattoli per bambini. Ad esempio, un rapporto del 2020 in Australia ha rilevato la presenza di amianto in una varietà di giocattoli, tra cui pastelli e kit scientifici​(Home of Healthcare News). Questo dimostra la portata globale del problema, con molti di questi prodotti fabbricati in paesi dove i controlli di sicurezza sono meno stringenti.

La necessità di un’applicazione più severa

Per proteggere la salute pubblica, in particolare quella dei bambini, è fondamentale che le autorità rafforzino l’applicazione delle normative REACH e che sistemi come RAPEX siano ulteriormente potenziati. Bisogna aumentare i controlli sui giocattoli importati e applicare sanzioni più severe in caso di non conformità. I produttori dovrebbero essere obbligati a fornire documentazione dettagliata sulla composizione chimica dei loro prodotti, garantendo maggiore trasparenza e sicurezza per i consumatori.

In conclusione, sebbene la normativa REACH rappresenti un passo importante per limitare l’uso di amianto nei prodotti di consumo, persistono gravi lacune nell’applicazione delle regole. La continua presenza di amianto nei giocattoli dimostra la necessità di un impegno coordinato a livello internazionale per eliminare completamente questo materiale pericoloso dai prodotti destinati ai bambini, supportati da strumenti come RAPEX, che agiscono come barriere contro i prodotti pericolosi.

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